Presentazione



Lista civica "Insieme per Celenza s. T."



Questo blog nasce dalla volontà di condividere, in modo nuovo, le azioni che la lista civica "Insieme per Celenza" pone in essere nel dare attuazione al proprio mandato elettorale.



Sul contenuto di questo blog si applicano le regole del Copyright ed e vietato l'utilizzo, totale o anche parziale dello stesso, da parte di terzi senza il consenso scritto da parte di chi detiene il copyright.

venerdì 15 luglio 2011

NON UNA CROCIATA CONTRO LE SUORE O LA PARITARIA, MA CONTRO IL RISCHIO CONCRETO DELLA SCOMPARSA DELL’ISTITUZIONE “SCUOLA” A CELENZA.


Sindaco Venosini, al nostro indirizzo di posta elettronica sono pervenute molti messaggi di soddisfazione ma anche di preoccupazione circa il futuro della comunità di Celenza, un futuro che ritengono debba continuare nella cultura del fare e deve continuare a prevalere sulla consolidata abitudine del dire e non fare dei suoi oppositori. In troppi e in tanti sono pronti a criticare nella sua comunità di Celenza qualunque cosa venga progettata, e denigrare chi opera nel bene della gente e sono pronti a distruggere quello che viene costruito a prezzo di sacrifici.
Purtroppo esiste una muta di parolai che sciupano il loro tempo libero rotolandosi nell'ozio, che sguazzano nell'esercizio dialettico di una critica che riporta ed amplifica notizie spesso inventate e dettate dall'invidia e da manifesti complessi di inferiorità. Sono i "profeti del degrado", quelli che cercano la pagliuzza negli occhi degli altri e non vedono la trave che ottenebra la loro vista, sono quelli che attendono che altri tolgano per loro "le castagne dal fuoco" perché non vogliono rischiare di scottarsi, ma sono già pronti a criticare il punto di cottura, la qualità del frutto, l'intensità della brace... Il guaio é che il loro "verbo", nel quale vegeta un rancoroso dissenso verso chi ottempera ai propri doveri istituzionali, una dissacrazione verso qualsivoglia ideale, un perbenismo di facciata che non sempre copre e mimetizza una pavidità di base, il loro "verbo" per comodità d'uso e facilità di applicazione mina alle basi la formazione delle coscienze deboli, infastidisce, disturba e ostacola i tanti che vorrebbero rimboccarsi le maniche per fare, per costruire, per donare ai cittadini di Celenza.

Sindaco Le cose da chiedere sono tante iniziamo da quella meno scontata, si usa dire che “l’unione fa la forza!”
E’ un proverbio antico le cui origini si perdono nella notte dei tempi, di cui è riconosciuta la validità ma inviso da quanti con la prepotenza, il disprezzo delle istituzioni e delle regole democratiche nel corso degli anni stanno osteggiato in ogni modo le istituzioni locali, attraverso le menzogne e gli interessi personali, di gruppo o di aggregazioni. A Celenza da troppo tempo, sempre più prepotentemente si fa strada nella comunità il "culto" dei parolai, una schiera di questuanti e portaborse pronti a sostenere i loro “leader” ovunque vadano, qualunque cosa essi facciano, purché riescano a salire sempre più in alto. Questa muta di parolai, "profeti del degrado", sanno che la “calunnia è come un venticello, assai gentile che insensibile, sottile, leggermente e dolcemente incomincia a sussurar. Piano piano a terra, sottovoce scorrendo sibilando va scorrendo va ronzando nelle orecchie della gente s’introduce destramente e le teste ed i cervelli fa gonfiar...”.

Sindaco ha letto il comunicato del PD di Celenza?
Mi sforzo di capirli, faccio fatica. A livello Nazionale il PD scende in piazza per difendere la scuola pubblica, la Costituzione e in particolare i principi che in essa fondano il sistema di istruzione. Noi come Amministrazione, difendiamo il diritto all’istruzione, anche se fra qualche anno a frequentare la scuola di Celenza fosse un solo bambino. Per noi la scuola può essere sia Statale, sia Paritaria. In entrambi i casi è un'istituzione pubblica, cioè al servizio dei cittadini. La posizione del PD di Celenza è in netta contrapposizione con le scelte politiche che il partito assume a livello Nazionale, non è questa una novità, da anni sono in netta contrapposizione anche con le scelte politiche regionali e provinciali. Voglio segnalare che oggi molte scuole paritarie rischiano la chiusura per mancanza di fondi. E’ di ieri la notizia che anche la storica scuola delle Figlie della Croce di Vasto rischia la chiusura per problemi finanziari. La mia preoccupazione non sta solo nell’aumento della retta a cui devono ricorrere le scuole paritarie per far fronte ai tagli finanziari, ma nel modo con cui tutte le manovre finanziarie identificano i bisogni di istruzione. Oggi i bambini della scuola paritaria costano allo stato circa 800 euro l’anno mentre i bambini della scuola pubblica, circa 6 mila euro l’anno. Se a questo aggiungiamo i tagli di risorse che i comuni piccoli come Celenza sul Trigno subiscono ogni hanno dai Governi centrali e Regionali, si capisce come sia difficile per qualsiasi amministrazione, sia essa di centro sinistra o di centro destra, trovare finanziamenti per aiutare la scuola paritaria a continuare a garantire il servizio nella nostra comunità. In questo scenario di crisi economica in cui si trovano le famiglie non possiamo certo chiedere loro, tra qualche anno di pagare il doppio o forse il triplo delle attuali 80 euro mensili. E’ veramente singolare la grande disinformazione che regna su questa materia, nel PD di Celenza. Offro ulteriore informazione su cui si possa discutere nei prossimi giorni su quanto costa veramente la scuola paritaria allo stato. In Italia secondo i dati statistici, nel 2006 il contributo finanziario alle scuole paritarie ha raggiunto il suo apice con circa 530 milioni di euro, che poi negli anni è stato sistematicamente messo in discussione dalle leggi finanziarie, fino a prevedere nel 2010 oltre il 40% di tagli scongiurati solo in parte, si guardi l'albo dei beneficiari di provvidenza di natura economica per le scuole dell’infanzia paritarie: la scuola paritaria di Celenza che nel 2009 aveva ricevuto 23.639.33 euro, nel 2010 ha ricevuto solo 12.512,01 euro. Invito il PD di Celenza oltre a riflettere su questo ed a chiedere alle persone più anziane cosa accadeva in paese circa trenta anni fa: si raccoglievano le firme su un quaderno per mandare via le Suore da Celenza e convertire la scuola paritaria in scuola pubblica. Certo erano altri tempi, e noi, amministratori di oggi allora avevamo pochi anni. Quello che vorrei che si capisse una volta per tutte è che la nostra non è una Crociata contro le Suore, noi non vogliamo mandare via le Suore, alle quali abbiamo chiesto di rimanere assumendo altri ruoli. Quello che ci sta a cuore è assicurare a questo paese la presenza della scuola materna anche negli anni avvenire quando il numero degli iscritti sarà molto basso nonché della scuola media ed elementare. Perché provvedere subito a questo passaggio? Semplicemente perché la riforma Gelmini prevede che la richiesta di istituzione della scuola pubblica debba essere fatta a condizione che vi sia un numero minimo di bambini iscritti e presentata entro i tempi fissati. Nei prossimi anni il numero dei bambini sarà sempre inferiore e se la Paritaria dovesse chiudere saremo costretti a mandare i nostri bambini alla scuola pubblica di Torrebruna. Quello che sta accadendo oggi è frutto di una lotta politica che non si può definire “normale”, cioè fatta nel rispetto delle regole. Come tutti i cittadini di Celenza possono vedere vengono messi in atto effetti perversi e tali dunque da poter dare luogo solo a lacerazione e conflitti che la comunità non desidera.

Sindaco, cosa ha indotto la sua Amministrazione a chiedere l’istituzione della scuola materna pubblica?
Come Amministrazione abbiamo analizzato la proiezione sulla popolazione di Celenza al 2020, compreso gli stranieri residenti, effettuata dall’organismo statistico regionale CRESA e nel nostro comune la popolazione sarà pari a 896 abitanti, in ulteriore decremento. Abbiamo letto in questi dati gli scenari futuri del nostro paese, diminuiscono le nascite e il numero dei bambini che si scriveranno alla scuola materna ed alla scuola di ogni ordine e grado sarà molto inferiore ad oggi. E
in questo contesto di trasformazione demografica del nostro territorio che l’amministrazione da me guidata ha pensato di porre in campo attraverso l’istituzione della scuola materna pubblica, una risposta concreta al problema che inevitabilmente ci troveremo ad affrontare fra breve. Come faranno i miei oppositori che oggi esultano per la sospensiva del TAR, fra qualche anno quando si troveranno con un numero ristretto di iscritti nella scuola materna e con i tagli alla spesa pubblica, imposti nell’ultima finanziaria a mantenere la retta a 80 euro al mese? Basta fare due conti per vedere che le famiglie dei bambini dovranno pagare una retta maggiore rispetto ad oggi. Il nostro progetto vuole dare risposte concrete e benefici certi iniziando dalla retta che abbiamo stabilito, come amministrazione sulla base del reddito I.S.E.E., dividendola in tre fasce, la prima pagherebbe 35 euro, la seconda 45 euro e la terza di 55 euro. Quello che chiediamo, come Amministrazione alle famiglie e alla comunità tutta è di confrontarsi criticamente con l’intera realtà che cambia, per evitare che negli anni futuri tutto resti fermo e cristallizzato, rischiando seriamente di perdere la scuola paritaria e non poter più a quel punto ottenere, secondo la legge Gelmini, l’autorizzazione ad istituire la scuola pubblica e allora in un futuro non molto lontano, le famiglie di Celenza saranno costrette a mandare i loro figli alla scuola materna pubblica di Torrebruna. La nostra scelta di istituire la scuola materna pubblica va letta e inserita in questo scenario appena descritto.

Sindaco non sarà forse il caso di fare un passo indietro senza attendere la decisione del TAR, il 28 luglio perché la sua comunità possa ritrovare serenità ed uscire dalla disputa e dal conflitto perenne?
Il ricorso al Tar non sarebbe stato necessario se a guidare questa scelta ci fosse stato il buonsenso e se si pensasse veramente agli interessi delle famiglie e della gente. A prescindere dalla sentenza del 28 Luglio, seguiranno altre sentenze con tempi e direzioni non prevedibili, perciò si impone in tutti la necessità della riapertura di un ragionamento complessivo che guardi al futuro del nostro paese, sull’istituzione della scuola pubblica e sulle scelte economiche e strategicamente in grado di coniugare i bisogni delle famiglie non dimenticando che oggi esse vivono una situazione economica piena di incognite, la benzina costa oltre 1 euro e 60 centesimi, sono aumentate luce, gas, ecc.. Come Sindaco è rappresentate di tutti i cittadini e non solo di una parte devo pensare a questo, cercare di aiutare la mia comunità. I vacanzieri che vivono sulla costa comprendano che non possono sovvertire il volere popolare attraverso i mass-media e l’opposizione la smetta di fare le sue proposte sui Blog e venga nelle sede istituzionali, imbocchi la strada istituzionale e presenti sul tavolo proposte e progetti in sintonia con le finalità dei bisogni delle famiglie e della collettività. Ho già detto e ribadisco che nessuno vuole mandare via le suore dal nostro paese. Leggendo alcuni articoli apparsi sui mass-media in questi giorni di calura estiva comprendo come la sequela di interventi coordinati sotto qualche ombrellone della spiaggia vastese sia stata dettata dalla elevata calura e confermano le linee guida che hanno caratterizzato da anni questa possente campagna mediatica contro di me e la mia Amministrazione. Nel disegno messo in atto si denota il persistente tentativo di delegittimazione delle Istituzioni. Sono lieto di leggere che tra i nomi dei promotori del ricorso al TAR vi sia a anche quello dell’ex capogruppo di maggioranza, segno che, come gruppo Insieme per Celenza avevamo compreso le sue capacità professionali, non a caso fu proprio lui a guidarci e consigliarci nel ricorso che il Comune presentò nei confronti dell’ex Amministrazione. Infine ricordo ai miei oppositori che le garanzie che le suore possono rimanere a Celenza ed occuparsi di altro sono state fornite alla Madre Superiora della congregazione e a S.E. il Vescovo. Sono ormai passati quattro anni da quando ho invitato pubblicamente l’opposizione a presentare nelle sedi istituzionali delle alternative concrete sul futuro del paese. Da allora, le opposizioni hanno sempre e solo risposto con “No”. No all’istituzione del micro nido, No ai fondi del parco Eolico, No ai fondi del fotovoltaico, No alla ristrutturazione dell’area San Rocco, No alla manifestazione Tractorius, No al Parco Avventura nell’area pic-nic, ecc..,  insomma No a tutto, facendo inoltre disinformazione ma senza mai e dico mai presentare una sola proposta vera e concreta che indicasse una strada per costruire un futuro diverso nel nostro comune di Celenza.

Sindaco se il TAR dovesse fermare il procedimento avviato sulla scuola pubblica cosa farete?
Come Sindaco e Amministrazione mi accingo già nei prossimi giorni a chiedere ufficialmente alla Madre Superiore della Congregazione e a S. E. il Vescovo di valutare se esistono le condizioni per ristrutturare comunque l’edificio scolastico mettendolo a norma, onde evitare la perdita del finanziamento e anche perché l’edificio necessita di essere messo a norma, indipendentemente da quella che sarà la decisione del TAR. Così come ho già detto, nessuno vuole privarsi della missione della congregazione, sia se il TAR ci darà ragione sia se ci darà torto. Chiederemo che insieme ci impegniamo a far crescere la nostra comunità. Alle suore in questa fase delicata chiederemo di vincere le paure, spezzare gli schemi culturali angusti e prendere visione della nuova realtà che avanza. Noi Come amministrazione non dimentichiamo il ruolo particolare che hanno avuto la Congregazione e S.E. il Vescovo negli anni nel nostro paese. Come amministrazione ci impegneremo a far si che le famiglie di Celenza ricevano servizi equi ed economicamente sostenibili. Inoltre dialogheremo e saremo sempre disponibili con la Madre Superiore della Congregazione e con S.E. Il Vescovo di Trivento, così come abbiamo fatto in tutti questi anni di Amministrazione.

Intervista a cura di Daniele Leone

© Insieme per Celenza s. T. (Riproduzione vietata)