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Lista civica "Insieme per Celenza s. T."



Questo blog nasce dalla volontà di condividere, in modo nuovo, le azioni che la lista civica "Insieme per Celenza" pone in essere nel dare attuazione al proprio mandato elettorale.



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domenica 10 luglio 2011

Intervista la Sindaco Dott. Andrea Venosini nell'anno dei festeggiamenti dell'Unità d'Italia


Sindaco, siamo nell’anno dei festeggiamenti dell’Unità d’Italia, cosa secondo Lei tiene unito il nostro paese?
Sicuramente la prima cosa è la Cultura che ci caratterizza come popolo e che diffondiamo orgogliosamente nel mondo. In secondo luogo la Fede che si manifesta in quel senso di umana fraternità che ci rende estranei ad ogni forma di intolleranza, e nel rispetto dei valori umani e sociali e delle nostre tradizioni. La Chiesa svolge un ruolo molto importante di guida e di servizio sociale. Infine direi il Senso Civico di ciascuno di noi, il senso di democrazia, di legalità e di rispetto delle istituzioni. Spesso però accade di vedere venir meno tutto questo specie nel dibattito politico dove spesso prevalgono personalismi e interessi privati riducendo tutto a un’alternativa limitata al Pro o Contro. Questo aumenta il dissenso nei cittadini, soprattutto nei giovani che chiedono alla politica di impegnarsi a costruire un futuro, più sereno, meno lacerato, meno diviso, dove la “disputa politica” non sia una guerra continua.

Sindaco, i cittadini sono costretti loro malgrado ad assistere ad uno spettacolo di faziosità e isterismi che rischia di determinare una delegittimazione delle istituzioni, baluardo della democrazia.
L’Amministrazione che rappresento, da sempre lavora affinché la politica locale parli dei problemi della comunità intera e non di un gruppo ristretto di persone, invece la scena politica mediatica nella nostra comunità è dominata, da accuse, menzogne, a volte con un uso volgare delle parole, con il solo obiettivo di indebolire le istituzioni locali. Mi auguro che si abbassino i toni e si abbia più rispetto delle scelte dell’Amministrazione in quanto istituzione locale. E massimo rispetto si deve anche a S.E. Mons. Scotti, vescovo della nostra Diocesi. Voglio ricordare ai cittadini che il nostro parroco Don Nicola Gentile, per sopragiunti limiti di età e per quanto previsto dal Codice di Diritto Canonico, al canone 538, ha presentato le sue dimissioni al Vescovo. Le accuse che vengono rivolte a Sua Eccellenza, hanno dunque il solo scopo di screditare la Sua e la mia persona. Pertanto mi sento il dovere di rivolgere le mie umili scuse a S.E. il Vescovo a nome dei miei concittadini e la solidarietà dell’istituzione che rappresento. Ricordo che S.E. il Vescovo è il Pastore della nostra Comunità, colui che porta sulle spalle le pecorelle smarrite, colui che conduce il gregge sui pascoli erbosi, colui che raccoglie le sue pecorelle e le protegge contro i pericoli. In questo triste spettacolo di aggredire, strumentalizzare, si denota molto spesso solo la volontà di difendere interessi personali, o di un gruppo di persone legati fra loro da relazioni familiari o da amicizie, che con una sapiente regia conducono battaglie dove quasi sempre l’interesse è personale e manca proprio quel soggetto che pretendono di rappresentare, i cittadini.

Sindaco da dove ricominciare?
Prima di tutto chiedo rispetto per le regole e per le istituzioni. Rispetto e valorizzazione del bene di ogni persona e basta offendere e denigrare la gente.

Sindaco, nell’ultimo rapporto il Censis ha evidenziato che i cittadini desiderano tornare a vivere in una società che rispetti il desiderio di giustizia, equità e pace.
Conosco quel rapporto, dove si dice che i cittadini chiedono rispetto delle regole e delle istituzioni ma chiedono anche verità e vogliono poter esprimere le proprie aspirazioni, perché tutti siamo utili alla società e al prossimo, vogliono poter costruire una vita rispettosa e degna, anche con fatica, sacrifici, e sudore vogliono poter condividere i bisogni degli altri. Questi desideri oggi nel nostro paese rischiano di essere offuscati, se non ci si ferma a riflettere e se continuiamo a permettere ad una schiera di persone di farla da padroni intimidendo e scoraggiando chiunque abbia la “sfacciataggine” di manifestare la propria libertà di pensiero e azione e asservendo ai propri scopi gente che pensa che per essere qualcuno nella vita o per poter “sistemare” i propri figli deve essere amico di quello o di quell’altro. Si deve avere il coraggio di svegliarsi e superare questo antico modo di fare politica, favorendo la riscoperta del dialogo, del confronto costruttivo che non possono esserci se non c’è alla base il desiderio di costruire insieme, giorno per giorno, una vita più compiuta per la nostra comunità intera. Bisogna evitare di rimanere soggiogati e condizionati, da coloro che hanno come unico fine quello di alimentare accuse, sospetti, vizi, screditare le istituzioni locali, in nome di una loro autoreferenzialità, in questo modo si fa solo il male dei cittadini e delle istituzioni. Invito ad abbassare i toni cercando di svolgere ognuno il proprio ruolo nell’ambito dell’Amministrazione comunale del nostro paese, con coscienza, evitando qualunque forma di interferenza esterna, nel rispetto reciproco e delle regole e cercando di collaborare per il bene comune al fine di non ridurre la politica a una sterile e fastidiosa battaglia. Nel nostro paese viviamo gli uni accanto agli altri, percorriamo tutti i giorni lo stesso cammino, sediamo fianco a fianco in piazza e al bar, perciò è essenziale che ciascuno si impegni a vivere la propria vita con un atteggiamento di massimo rispetto.

Intervista a cura di Daniele Leone

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