Presentazione



Lista civica "Insieme per Celenza s. T."



Questo blog nasce dalla volontà di condividere, in modo nuovo, le azioni che la lista civica "Insieme per Celenza" pone in essere nel dare attuazione al proprio mandato elettorale.



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mercoledì 29 giugno 2011

Intervista al Sindaco Dott. Andrea Venosini, sul Piano Sociale di Zona approvato senza il voto delle minoranze


Sindaco Venosini, sul sociale si sono abbattuti i tagli sia del governo nazionale che di quello regionale. I comuni, attraverso gli Enti d’Ambito Sociale, con le poche risorse disponibili, non riusciranno a soddisfare le esigenze primarie delle comunità locali che non comprendono questo accanimento delle istituzioni nei confronti dei piccoli comuni. Come si sta muovendo La sua Amministrazione?
Il nostro comune per il 2011 manterrà tutti i servizi garantiti nella programmazione, nonostante la riduzione dei fondi alle politiche sociali. I comuni membri dell’Ente d’Ambito Sociale n.25 ricevono dal Governo e dalla Regione una riduzione dei trasferimenti di fondi che va dal 35 fino al 70 per cento e questo per uno scellerato criterio di riparto. A pagare maggiormente le conseguenze dei tagli che si sono abbattuti su questo settore sono, come spesso avviene, i cittadini dei piccoli paesi delle aree interne. E’ vero, ci sono i Fondi Europei a cui, con un partenariato, possiamo accedere. I Fondi Europei saranno pubblicati e gli Ambiti Sociali, in concorrenza tra loro, in Ambito provinciale, faranno dei partenariati con cooperative, associazioni, ecc., e presenteranno una programmazione. La progettazione della “squadra” che si aggiudicherà il bando, verrà realizzata su tutti i territori. In attesa dei bandi Europei, come amministrazione possiamo pianificare solo considerando gli importi certi, anche se ridotti, erogati a livello Nazionale, Regionale e Comunale.


Sindaco, con l’approvazione del piano sociale 2011-2013 le riduzioni dei fondi oscillano tra il 30 ed il 70 per cento rispetto all’anno 2010, è quindi un’impresa per un piccolo comune già gravato di altri tagli di trasferimenti dal governo centrale e regionale, continuare a garantire i servizi ai cittadini?
La Regione Abruzzo il 30 marzo ha approvato le linee guida del nuovo Piano Sociale, vale a dire gli atti di indirizzo per la nuova programmazione dei servizi sociali per i prossimi tre anni. Entro il 30 giugno tutti i comuni devono approvare il piano, insomma tutto deve essere pronto affinché il primo luglio si possa iniziare con la nuova progettualità. Non voglio entrare in merito ai “paletti” messi, gli standard minimi da assicurare o i nuovi LIVEAS, sono tutte cose molte tecniche e vi annoierei soltanto, vorrei condividere con voi il mio dispiacere per il fatto che il Piano Sociale nel nostro comune è stato approvato con i soli voti della maggioranza. I comuni che non lo approvano non riceveranno neanche quei pochi euro che servono per garantire servizi come l’Assistenza Domiciliare, il Servizio di Segretariato Sociale, l’Assistenza Domiciliare alle persone diversamente abili, ecc.. Gli inviti che ho rivolto all’opposizione affinché desse la sua approvazione, sono caduti nel vuoto. Anche se il nuovo piano sociale regionale impone delle riduzioni drastiche alle risorse destinate a questo settore, il nostro comune ha mantenuto per il 2011 tutti i servizi garantiti nella programmazione, e questo l’ho ribadito più volte in sede di Consiglio Comunale. In questi anni d’amministrazione non solo abbiamo risanato le finanze comunali ma abbiamo chiuso il bilancio in attivo, grazie alla nostra politica del fare, nonostante le tante polemiche, abbiamo lavorato pensando al futuro del nostro paese e alle fasce deboli della nostra comunità. Come Amministrazione continueremo ad erogare le prestazioni sociali che in altri comuni come riportato dai mass media dal primo luglio si pagheranno.


Sindaco la consigliera con delega ai Servizi Sociali, Patrizia Vespasiano, nel suo intervento ha dichiarato “ Lo approviamo pensando agli anziani, ai minori, alle persone diversamente abili del nostro paese”. Ci spiega cosa intendeva?
Per noi sarebbe stato molto facile bocciare il Piano Sociale di Zona, infatti in rappresentanza del comune di Celenza sul Trigno ho espresso il mio voto contrario in sede di conferenza dei sindaci all’approvazione dello stesso. Tuttavia in sede di consiglio comunale abbiamo ritenuto opportuno, con grande senso di responsabilità, di votare il documento pensando alle fasce deboli della nostra comunità e per assicurare la continuità e l’erogazione dei servizi e delle prestazioni, anche dopo il primo luglio. Voglio ricordare quanto riportato dai mass media: ”Il piano sociale è stato approvato in Comuni come San Salvo e Lanciano, guidati dal centro sinistra, Ortona, ecc.”. In tutti i comuni si è avuto una collaborazione fattiva e propositiva da parte delle opposizioni, cosa che invece non è stato possibile a Celenza. Voglio ricordare l’affermazione della consigliera Patrizia Vespasiano nel suo intervento rivolgendosi ai due gruppi di minoranza “Quando un anziano vi verrà a chiedere aiuto voi cosa farete vi asterrete!”. Questa affermazione cristallizza meglio di tante parole il senso del nostro gesto!

Sindaco Lei ci sta dicendo che il pronunciamento positivo del piano sociale è stato sofferto, anche per la mancata collaborazione dell’opposizione.
Sì, è stato un voto sofferto ma dettato dalla necessità di non mettere a rischio dal primo luglio 2011 i servizi alle persone bisognose, servizi come il Segretariato Sociale, il servizio di Assistenza Domiciliare agli Anziani, l’Assistenza Domiciliare alle persone diversamente abili, ecc.. Il mio invito all’opposizione si muoveva su questa direttrice, pensare alle persone/utenti, che rischiavano dal primo luglio di rimanere senza servizi. L’invito è caduto nel vuoto!


Sindaco ma Lei non può pretendere che l’opposizione approvi un piano che contiene tagli?
I tagli e le modifiche al piano sociale si conoscevano da tempo, solo che noi come gruppo di maggioranza abbiamo lanciato l’allarme sui tagli, nelle sedi istituzionali, chiedendo che non si guardasse solo ai bilanci ma di andare oltre e vedere che dietro a quei grafici e numeri, ci sono anziani, minori, diversamente abili, con i loro problemi, bisogni, solitudine e ansie che chiedono alla politica di non essere lasciati soli. E noi come amministrazione abbiamo deciso di stare al loro fianco. Perciò, come amministrazione insieme ad altri sessanta sindaci del vastese con le fasce tricolore e i gonfaloni e al fianco delle cooperative sociali, gli operatori del settore, le associazioni e i cittadini, abbiamo partecipato alla manifestazione che si è svolta a Pescare per dire NO ai tagli al sociale. La manifestazione è stata promossa da Gabriele Marchese, primo cittadino di centro sinistra di San Salvo, l’invito è stato accolto da tante persone della Provincia di Chieti, Pescara e l'Aquila, preoccupati per il futuro dell'assistenza alle fasce più deboli della società. Abbiamo ribadito che non è possibile scaricare il peso della crisi sulle spalle dei soggetti diversamente abili, anziani e minori. Abbiamo chiesto che il piano sociale venga rivisto e che, contrariamente a quanto fatto finora, la Regione investa di più nelle politiche sociali. Non mi risulta che i gruppi di opposizione di Celenza Sul Trigno abbiano promosso iniziative, denunciato tale situazione, o partecipato a manifestazioni per difendere i bisogni e i problemi delle persone anziane, minori, diversamente abili, persone non autosufficienti, ecc., di Celenza sul Trigno, solo silenzio.
Ci auguriamo, come gruppo di maggioranza che l’opposizione da domani non continui a dire solo NO ma proponga progetti e idee che contribuiscano alla crescita della nostra comunità.

Intervista a cura di Daniele Leone


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venerdì 24 giugno 2011

Intervista al Sindaco Dottor Venosini, sulle recenti polemiche che coinvolgono la scuola materna


Sindaco cosa sta accadendo in paese?
Quello che sta accadendo è frutto di una lotta politica che non si può definire “normale”, cioè fatta nel rispetto delle regole. Come tutti i cittadini possono vedere vengono messi in atto effetti perversi, intimidazioni ed offese tali dunque da poter dare luogo solo a lacerazione e conflitti che la comunità di Celenza Sul Trigno non merita.

Sindaco forse si tratta di una crisi del sistema, di uno snaturamento radicale delle regole democratiche o della mortificazione del rispetto delle istituzioni?
Io propendo per la seconda ipotesi. Sarei davvero lieto, soprattutto per tutelare la mia comunità, se qualcuno degli oppositori, abituati fin dal primo giorno del mio insediamento a produrre solo argomenti contrari, facesse nelle sedi istituzionali proposte utili a far crescere il paese e non si limitasse a dire solo e sempre “NO”. Quello che sta accadendo nella nostra comunità aumenta i rischi del degrado politico.

Sindaco ma Le hanno proposto “il referendum”!
Sarebbe stato un errore perché facilmente condizionato dagli eventi. Mentre chi vuole il bene del paese dovrebbe dire la verità alla gente, svegliarla dal torpore e raccontare che le nostre aree interne vivono di stupore e di gratitudine, ma anche di sudore e di fatica e oggi, di rapido cambiamento, che le sta radicalmente trasformando, pur se non in modo omogeneo, aree che mutano rapidamente volto, sotto le spinte dello spopolamento e aree che resistono e trovano il coraggio di aprirsi al nuovo.

Sindaco sui mass media dicono che lei abbia dato ordini a sua Eccellenza il Vescovo?
Come Sua Eccellenza il Vescovo, condivido il documento della Commissione Episcopale per i problemi sociali il lavoro, la giustizia e la pace dove si invita la Chiesa ad aprirsi al nuovo in una società che cambia, soprattutto nelle aree interne. Inoltre forse ci si dimentica che ogni uomo in quanto tale è libero di pensare, riflettere e prendere in totale autonomia le decisioni che gli competono.

Sindaco, la Chiesa nel suo Comune ha da sempre svolto una funzione e un ruolo importante!
La storia delle nostre comunità è sempre stata segnata dalla presenza della Chiesa che ne ha condiviso le gioie e le sofferenze, ponendosi vicino al cuore e alla vita dei cittadini. Essa è stata sempre un riferimento cercato e amato, simboleggiato dai campanili che svettano sulle colline e sui borghi montani e ne hanno segnato il paesaggio. Questa vicinanza va oggi rinnovata per aiutare le piccole comunità a orientarsi in un contesto di cambiamenti epocali che rischiano di travolgerne per sempre identità e valori. È un’attenzione che va ribadita e se possibile accresciuta, per offrire adeguate risposte alle sfide incombenti. Oggi, le aree interne stanno profondamente cambiando. In questo scenario si inserisce la scelta della scuola materna pubblica. Il parroco e le suore che sono in queste aree da sempre si devono aprire in un’ottica di innovazione solidale, mentre noi che amministriamo siamo chiamati a mettere in atto misure politiche ed economiche, che favoriscano la permanenza dei cittadini nella comunità. La situazione socio - culturale e i cambiamenti in atto nelle aree interne richiedono che si superi ogni atteggiamento di nostalgia o di mitizzazione di un mondo che nel frattempo è cambiato e continuerà a cambiare, sapendo accettare con intelligenza il nuovo che avanza. Tutti dobbiamo avere particolare cura e coraggio nel sostenere i cambiamenti.

Sindaco la presenza del parroco risale a oltre mezzo secolo!
Non è mai mancato in questi anni una parola di ringraziamento al nostro parroco che ha dedicato tutta la vita alla parrocchia. E non dimentico che in passato le parrocchie venivano concepite come centro di socialità e di accoglienza, cui tutti potevano fare riferimento: punto significativo di aggregazione territoriale, elemento di identità e di convivenza sociale. Anche oggi le parrocchie sono punti di riferimento ma di centri attivi di animazione socio - culturale, rivisitando e recuperando, in vesti nuove e più efficaci, le tradizioni di una comunità e di un mondo che cambia. Questa nostra comunità va aiutata a confrontarsi criticamente con la realtà sociale che cambia, per evitare irrigidimenti e cristallizzazioni, a danno di tutti, e tutti dobbiamo saper cogliere questi segnali di cambiamento e fare in modo che gli antichi valori vengano conservati e nelle trasformazioni non vadano perduti. Occorrono molta comprensione e molta vicinanza. Si aiutino, in particolare i giovani ad aprirsi al nuovo conservando il cuore alle tradizioni e ai valori antichi, in modo che non vi sia contrapposizione o polemica fra passato e presente, né sterile nostalgia. Si accompagnino le nuove generazioni verso scelte coraggiose, economicamente più redditizie, che permettano loro di restare legati alla propria terra.

Sindaco Lei sta chiedendo alle suore e al parroco, di aiutare la comunità di Celenza in questa fase delicata?
Quello che chiedo è di vincere le paure, spezzare gli schemi culturali angusti, formando nel contempo una coscienza critica, capace di discernimento. L’invecchiamento della popolazione indebolisce il tessuto comunitario dei piccoli paesi e insieme al fenomeno dello spopolamento contribuisce ad un deficit economico e sociale che rende oscuro il futuro per le giovani generazioni. Inoltre, un po’ ovunque, tendono a scomparire nei piccoli comuni delle aree interne, fattori importanti di tradizionale coesione sociale, come le scuole e gli asili, si tratta di fenomeni che devono farci preoccupare e che devono interessare tutti, cittadini, associazioni, politica e Chiesa. Le aree interne oggi sono un bene di tutti, e tutti dobbiamo farci carico della loro sopravvivenza. Se aumenta l’abbandono delle aree interne scomparirà prima di tutto una cultura ricca di umanità, di valori, di spiritualità e di ospitalità, e aumenteranno i problemi, perché mancheranno proprio coloro che si devono prendere cura delle terre che il Signore ci ha donato da coltivare e mantenere vive e vegete per le future generazioni.

Intervista a cura di Daniele Leone

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mercoledì 22 giugno 2011

Intervista al Sindaco di Celenza sul Trigno Andrea Venosini



Sindaco Venosini, la dialettica politica nella sua comunità è caratterizzata da contrapposizioni di appartenenza e non di contenuti di fondo che ne pensa?

In questi anni, come amministrazione abbiamo ricercato il dialogo, la partecipazione, le convergenze possibili per lavorare insieme per il "bene comune", chiedendo in moltissime occasione di anteporre i preconcetti e le logiche ispirate agli interessi di pochi. Amministrare una comunità vuol dire mirare unicamente al “bene comune”, cercando di ridurre la crescente disaffezione ed il pericoloso distacco dei cittadini dalla politica.

Sindaco, cosa pensa delle polemiche quotidiane?
Le continue polemiche, nella nostra comunità stanno facendo crescere il distacco di chi vorrebbe impegnarsi in politica e contribuire a far crescere il nostro paese. Sono convinto che vi siano parecchi uomini e donne interessati o comunque sensibili al discorso socio - politico. Il problema è far recuperare il coraggio a queste persone affinché decidano di fare un passo in avanti, impegnandosi attivamente a servizio del nostro paese. So per esperienza che in momenti così delicati come quello in cui ci troviamo, caratterizzato da un continuo scontro e da lacerazioni, i dubbi che un cittadino si pone sono comprensibili e riguardano:
·         come posso impegnarmi per il bene del mio paese?
·         come posso fare politica senza dover aderire necessariamente a questo o quello schieramento?
·         come fare il bene del mio paese senza che poi la gente inizi a cambiare la propria opinione su di me in quanto persona?
·         come posso impegnarmi a far crescere il mio paese senza essere quotidianamente oggetto di attacchi ingiustificati, a volte anche volgari?

e chissà quante altre domande e dubbi rendono difficile l’approccio al mondo politico da parte dei numerosi concittadini.
Voglio perciò rivolgermi a loro. Il nostro primo sforzo, quello che ha contraddistinto la nostra discesa in campo è stato quello di operare nella costruzione del “bene comune” del nostro paese con un impegno disinteressato, lasciando da parte gli interessi personali. Troppe volte in passato non è stato così. Lo sforzo nostro è stato quello di non adeguarci al sistema, o comunque, non in toto. Mi spiego meglio, quello che noi come amministrazione stiamo portando avanti in questi anni è un’altra politica, un altro modo di vivere l’impegno sociale e politico, e questo è possibile, anzi attuabile.

Secondo lei, esistono oggi nella politica locale delle figure esemplari cui il cittadino possa ispirarsi?
Ciascuno dovrebbe cercare dei buoni “maestri” e da quelli partire. Va innanzitutto detto che un buon “maestro” non è individuato dal partito di appartenenza, bensì dallo stile che la persona è in grado di incarnare nella gestione della cosa pubblica e nel vivere la propria vita privata. Un buon “maestro” vive ovviamente in coerenza con i propri valori, con le proprie opinioni. Ecco allora un primo aspetto da salvare, la coerenza. Certo che se mi facessi influenzare dai blog, dai mass media, ecc., sarei indotto a dare una risposta negativa, ma se guardo bene al vissuto storico politico della mia comunità, sono sicuro che qualche figura la potrei facilmente individuare, il nostro paese ha avuto ottimi “maestri”!

Sindaco, per un credente come Lei la coerenza in politica viene meno di fronte al suo Credo Religioso?
Sento forte il dovere di non slegare la vita da credente dall’impegno politico.

Se ciò è vero è altrettanto vero che dovrebbe interrogarsi se nel vivere l’impegno politico da Credente si sente veramente “servo”?
Chi ha detto che un Credente debba rappresentare una figura di accettazione passiva delle idee degli altri? In politica devi essere propositivo, occuparsi in maniera sempre nuova e saper guardare al futuro della comunità, rispettoso delle opinioni altrui ma capace di proporre una linea sempre rinnovata e adatta agli interessi della gente. Vorrei dire soprattutto ai giovani di non avere paura ad impegnarsi, a dire la propria opinione, questo anche quando ci si confronta con i “professionisti della politica” e in paese non mancano purtroppo. Non bisogna avere paura di discutere di temi che interessano il proprio futuro. La linea politica che stiamo seguendo è quella di un impegno che guardi agli interessi di tutti i cittadini della comunità, che soddisfi le aspettative e le speranze di tutti, ci stiamo impegnando nel far nascere nel nostro paese, Celenza Sul Trigno, un nuovo modo di concepire e fare politica che abbia a cuore la cosa pubblica e che parta dai bisogni della gente. Invito i cittadini a guardare nel solco che abbiamo arato e nel quale abbiamo seminato con dedizione e impegno i semi per un futuro più prospero per tutta la nostra comunità.

Intervista a cura di Daniele Leone

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martedì 21 giugno 2011

Colonie marine 2011


Anche quest’anno torna l’appuntamento con le colonie marine. Il comune di Celenza, in collaborazione con la Coop. Soc. C.M.A., propone per il quarto anno, una settimana in spiaggia per rendere gradevoli le vacanze. Il progetto delle “Colonie Marine” è un modo per venire incontro a quelle famiglie che non hanno la possibilità di accompagnare al mare i propri figli ed è anche un modo per far trascorrere una settimana diversa agli over 65. Un incontro fra due generazioni, quella dei ragazzi e quella dei “nonni” in un contesto diverso dal solito, quello delle vacanze.
L’amministrazione, come di consueto vigilerà sulla qualità dei servizi offerti e metterà a disposizione personale qualificato che si occuperà di accompagnare ed assistere sia i ragazzi che gli over 65. La colonia si svolgerà per gli over 65, dal 6 giugno al 13 giugno al POSEIDON BEAC VILLAGE di S. Salvo Marina. Per i minori, n. 5 giorni al POSEIDON BEAC VILLAGE di S. Salvo Marina e n.2 giorni, al Parco acquatico “Aqualand del Vasto”.
In data 13 luglio 2011, per i minori, ci sarà la festa finale al parco acquatico dell’Acqualand del Vasto.
Si ricorda che bisogna presentare le iscrizioni entro il 30 giugno 2011, presso il Comune o presso le Operatrici del Centro Diurno “Jhonatan”.

Daniele Leone.

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giovedì 16 giugno 2011

Attivazione Scuola dell'Infanzia Statale



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L'amministrazione e la scelta della Scuola dell'Infanzia Statale



«Sindaco, ci parli del suo desiderio e dell’impegno messo in campo dalla sua maggioranza per amministrare il suo paese?»
«Il nostro desiderio di amministrare il paese parte da lontano, da un sogno e dalla voglia di dare un contributo allo sviluppo sociale, economico e culturale di Celenza Sul Trigno. Ci stiamo impegnando e proseguiamo un cammino iniziato nel 2007. Oggi come allora stiamo portando avanti quei valori, principi e metodi che abbiamo messo in campo e che sono sempre più attuali. Siamo approdati a questa esperienza amministrativa provenendo ognuno da cammini ed esperienze diverse. In questi anni abbiamo ricercato il confronto, pur con ruoli e responsabilità diverse con una pluralità di persone, associazioni, volontari, chiesa, suore, opposizione, ecc.. Abbiamo accolto idee, per trovare le condizioni e i percorsi più favorevoli per far crescere la nostra comunità. Purtroppo dobbiamo registrare che in questi anni siamo stati oggetto di attacchi e insulti da parte di poche persone dedite a creare ad arte lacerazioni nella comunità, ma tante sono le persone che si sono strette intorno a noi dandoci solidarietà e stima e che noi ringraziamo tantissimo. Stiamo amministrando la nostra comunità pensando al futuro e dando applicazione alle idee migliori di cui il nostro paese ha bisogno per guardare e camminare verso il futuro con solide gambe. L’operato politico della mia amministrazione deve essere giudicata sulle scelte, sulle proposte, sugli atti amministrativi, senza trasformare ogni cosa in un pretesto per creare lacerazioni nel paese, con il solo obiettivo di dividere la comunità, come sta accadendo per la questione dell’asilo.»

«A proposito dell’asilo, perché avete scelto di istituire la scuola materna pubblica?»
«Come amministrazione abbiamo analizzato gli ultimi dati forniti dall’Istat e abbiamo letto in essi gli scenari futuri delle nostre aree interne. Abbiamo visto che gli over sessantacinquenni sono aumentati, diminuiscono le nascite e aumentano i decessi. E in questo contesto di trasformazione demografica del nostro territorio che l’amministrazione da me guidata sta mettendo in campo progetti e risposte concrete a questi problemi, i cui benefici li vedremo fra qualche anno. La nostra comunità va aiutata a confrontarsi criticamente con l’intera realtà che cambia per evitare che negli anni futuri tutto resti fermo e cristallizzato. Questi cambiamenti vanno analizzati e compresi dalla politica e anche dalla Chiesa che in questa delicata fase dovrebbe svolgere la sua parte cercando di aiutare le famiglie, i giovani, gli anziani ad aprirsi al nuovo pur conservando il cuore alle tradizioni, in modo che non vi siano contrapposizioni e polemiche fra il passato e il presente, e accompagnare la comunità verso scelte coraggiose, che permettano alle famiglie di restare legate ad essa. La scelta della scuola materna pubblica va letta e inserita in questo scenario appena descritto ed è uno dei pilastri fondamentali su cui poggiare una solida costruzione. L’amministrazione con la scelta della scuola materna pubblica garantirà a tutta la comunità la presenza di un’istituzione, che resterà nel tempo. A partire dall’anno 2011/12, a tutti i bambini che frequenteranno la scuola materna pubblica sarà garantita una riduzione della retta scolastica rispetto all’attuale, il servizio mensa ed il tempo pieno, inoltre voglio ricordare alle famiglie che presto inizieranno i lavori di ristrutturazione e messa in sicurezza dell’edificio scolastico. Nonostante il tentativo messo in atto per dividere la comunità, noi come amministrazione guardiamo avanti, verso il futuro e cerchiamo di liberare le energie nascoste e imprigionate nella comunità da una “disputa politica”, a tratti confusa, che Celenza non merita.»

«Sindaco gira voce che Lei non sia in buoni rapporti con le istituzioni religiose locali?»
«Come Sindaco ho chiesto ufficialmente alla congregazione di continuare a svolgere la loro missione in altri ambiti, altrettanto importanti per la nostra comunità. Abbiamo offerto logistica, finanziamenti e tutto ciò che serve. Aspettiamo una risposta. Noi non vogliamo privarci della loro missione, noi semplicemente chiediamo loro in questa fase delicata, di vincere le paure, spezzare gli schemi culturali angusti e prendere visione di una realtà dove la riduzione delle nascite e l’invecchiamento della popolazione indebolisce il tessuto e rende oscuro il futuro della comunità e questo per il bene della comunità stessa che loro amano. Noi come amministrazione non dimentichiamo il ruolo particolare che hanno avuto le religiose negli anni nel nostro paese. Diceva Giovanni Paolo II: “la realtà umana non si giustifica senza il riferimento al Creatore. La creatura, senza il Creatore, svanisce”. I beni della terra sono donati da Dio per la “comunità” tutta, nessuno escluso, e affidati alla famiglia umana perché ne usi con responsabilità. Ed io, insieme alla mia amministrazione, ritengo di agire nel bene della “comunità". Il nostro è un impegno per tutti i cittadini di Celenza Sul Trigno. Non si può non vedere nell’azione di questa amministrazione la realizzazione di quel sogno, far vivere le famiglie, i giovani, gli anziani, “in una comunità più aperta”. Sicuramente non sta a noi decantare i successi di questa Amministrazione ma possiamo certamente dire, senza paura di essere smentiti, che abbiamo amministrato Celenza con attenzione, passione, equità, giustizia e legalità, ma soprattutto guardando al futuro dei nostri figli e nipoti. Oggi occorre fare patrimonio di tutto questo e continuare a gestire la cosa pubblica cercando di fare partecipi più cittadini possibili, ma soprattutto bisogna continuare a coinvolgere i giovani, perché possano essere essi stessi artefici del proprio futuro. Questo è il motivo per il quale abbiamo deciso di scendere in campo alcuni anni fa, per dare oggi, un futuro al nostro paese affinché non debba continuare a vivere “alla giornata”.
Solo chi è dotato di una visione lungimirante può capire e approvare le nostre scelte.»

Daniele Leone


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venerdì 10 giugno 2011

La politica sociale dell'amministrazione "Insieme per Celenza s. T."



Lo scenario che si prospetta nel nostro paese negli anni futuri secondo stime del CENSIS è di un trend riconosciuto dell’aumento dell’invecchiamento nella popolazione con il conseguente aumento del fabbisogno di cure sanitarie e servizi sociali.
In quest’ottica l’Amministrazione di Celenza Sul Trigno, guidata dal Sindaco Venosini ed attraverso la consigliera delegata Patrizia Vespasiano, da tempo rivolge l’attenzione alla rete dei servizi di assistenza presente nel nostro territorio. In particolare, stanno cercando di analizzare quali possono essere i problemi futuri legati all’aumento del numero delle persone anziane affette da patologie. Abbiamo analizzato i dati e secondo le stime del CENSIS, saranno tante le persone anziane affette da patologie come il Parkinson, l’Alzheimer, le malattie croniche degenerative a carico dell’apparato muscolo scheletrico, eccetera, e questo aumento sarà evidente già nel 2020, cioè fra meno di 12 anni. Malattie come la “demenza”, insieme a tutte le altre manifestazione patologiche dell’invecchiamento saranno fra le principali cause dell’aumento del fabbisogno di cure sanitarie e servizi sociali sul nostro territorio. Questi sono i temi sui quali l’amministrazione Venosini rivolge oggi la propria attenzione per non doverli affrontare impreparata in futuro.
L’ amministrazione di Celenza Sul Trigno da tempo sta analizzando questi possibili scenari futuri, riflettendo su come spesso il paziente anziano si ritrova insieme alla malattia anche con lievi o gravi problemi, come la perdita del ruolo, la solitudine, i cambiamenti socio-ambientali, la vedovanza, eccetera, elementi che determinano spesso un peggioramento delle patologie.
L’obiettivo è di rafforzare i servizi sociali, come ad esempio l’assistenza domiciliare e costruire nuovi percorsi di integrazione con i vari servizi sanitari e sociali al fine di gestire l’assistenza, le cure e i bisogni sul territorio, senza dover sradicare gli anziani dai luoghi natii. Spesso la storia delle malattie che colpiscono i nostri “nonni” può durare anche anni quindi diventa importante seguirli nel tempo cercando di offrire ogni possibile assistenza e cura, all’interno della comunità. Non si può pensare di curare una malattia che agisce nel tempo se non all’interno del nucleo familiare di appartenenza del paziente, se ciò è possibile, senza sradicarlo dal proprio contesto familiare e sociale e dagli affetti.

Abbiamo chiesto al sindaco di spiegarci meglio questo progetto.
“Noi come amministrazione stiamo lavorando da tempo alla realizzazione di questo progetto che ha fra i suoi obiettivi quello di offrire cure e assistenza ai nostri ”nonni” affetti da patologie, all’interno dei propri nuclei affettivi, e quello di creare nuova occupazione che contribuisca ad arrestare lo spopolamento, elementi questi, che muoveranno le leve dell’economia della comunità rivitalizzando tutta una serie di servizi e attività.
I pazienti che presenteranno gravi disturbi e che non possono ricevere assistenza in famiglia, potranno essere accolte nella struttura sanitaria situata nel nostro territorio.”

Sindaco, all’interno di questo progetto complesso qual è il ruolo dell’amministrazione?
“Con un bacino di persone anziane consistente nel nostro territorio, secondo i dati del CENSIS, siamo obbligati dal punto di vista politico ad interrogarci e a riflettere sugli scenari futuri che possono verificarsi nel nostro territorio. Noi riteniamo che la salute si faccia insieme con le istituzioni, soprattutto in questa fase di grave crisi finanziaria per il sociale. Solo alcuni giorni fa abbiamo aderito, come amministrazione Comunale di Celenza Sul Trigno, alla manifestazione svoltasi a Pescara per ribadire il nostro NO ai tagli ai servizi sociali. Lo abbiamo fatto insieme agli operatori del settore sociale e alle cooperative. Non è accettabile continuare a polemizzare e mantenere perennemente vivo lo scontro istituzionale, soprattutto in questa fase delicata in cui deve prevalere la buona volontà, anzi la buona politica e tutti dovrebbero lavorare con l’unico obiettivo di scongiurare i tagli previsti nel sociale, per cercare di realizzare un progetto condiviso anche dagli altri comuni che ha come obiettivi far aumentare i servizi e creare una diversa rete di assistenza e che guardi al futuro. Lavorare insieme per creare la prima comunità socio - sanitaria che coinvolga più amministrazioni del nostro territorio.
Come amministrazione da anni lavoriamo per offrire alla comunità servizi e strutture accoglienti e, nelle sedi istituzionali difendiamo gli infermieri, i medici, gli operatori, le famiglie, i malati, tutti coloro che a vario titolo si prendono cura dei nostri anziani e li difendiamo dai tagli che possono gravare sui servizi, sulle strutture sanitarie, sulle famiglie e sull’occupazione.
La presenza dell’Amministrazione a Pescara e l’impegno che come Sindaco quotidianamente metto in campo in tutte le sedi istituzionali, sono la dimostrazione del nostro progetto in campo sociale e sanitario. Veniamo continuamente accusati di scarso impegno verso alcuni servizi della nostra comunità, ma vorrei ricordare che mentre vengono chiusi gli ospedali di Gissi, Casoli, Guardiagrele, ridotti numerosi servizi in altri ospedali e chiuse alcune guardie mediche della nostra regione, i sevizi offerti nel nostro comune di Celenza, come la guardia medica e la struttura sanitaria, eccetera, sono lì, a servizio della comunità e di tutto il territorio, a dimostrazione del nostro impegno e serietà nel progetto politico potato avanti in questi anni.
E continueremo a farlo fino alla fine del nostro mandato amministrativo a dispetto di quanti fanno e dicono di tutto per far apparire il contrario. Come detto, da tempo lavoriamo per cercare di creare una nuova rete di servizi che guardi al futuro del territorio, ma soprattutto accogliamo le istanze imprenditoriali interpretandone i bisogni e fungendo da punto di riferimento affidabile e costante in ogni situazione, così come abbiamo dimostrato in questi anni.
Ai facinorosi ricordiamo che i servizi sanitari non appartengono a questa o quella parte politica, ma sono e devono rimanere al servizio di tutti i cittadini di Celenza sul Trigno, e del territorio. A noi amministratori è richiesto il compito di lavorare, sempre nel rispetto della legalità, per costruire una vera e propria “alleanza” finalizzata al superamento degli ostacoli di ordine burocratico e organizzativo che imprenditori, associazioni, famiglie e malati possono incontrare sulla loro strada e con loro instaurare un dialogo aperto e continuo.
In particolare, fungere di supporto alle esigenze del mondo dei servizi sanitari e sociali, ricercando e mantenendo una continua osmosi fra servizi alla persona e realtà sociale nella quale sono immersi. Siamo convinti che solo in questo modo è possibile la realizzazione di una nuova “rete assistenziale ” che guardi agli scenari futuri analizzati dal CENSIS, e che costituiscono la reale “mission” nel nostro territorio”.
Inoltre noi come amministrazione chiediamo una collaborazione a tutta la parte sana della nostra comunità per creare non solo una nuova rete di servizi ma soprattutto nuove possibilità di lavoro, che si affacciano in questo settore.”

Daniele Leone

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Bando “SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE NUMEROSE”


Scelta positiva quella dell’Amministrazione Comunale di Celenza Sul Trigno. "E’ una scelta positiva - commenta il Sindaco Venosini - aver aderito al progetto “sostegno alle famiglie numerose” e riempie un vuoto che durava da molti anni, nel nostro comune. Questo progetto consente alle famiglie di avere delle piccole risposte ai propri bisogni. La nostra è una decisione doppiamente meritoria perché pone l'accento su un problema, quello dell'attenzione alle famiglie numerose, che nel nostro paese non è adeguatamente considerato, e dall’altro prosegue quel ciclo virtuoso delle "buone pratiche amministrative”, portato avanti dalla nostra amministrazione riservando risorse, attenzione e risposte concrete ai bisogni della gente.
Il nostro modo di fare politica è inteso a rimettere al centro del dibattito tutte le problematiche sociali della comunità. Vorrei ricordare che abbiamo già aderito al progetto dei buoni spesa per gli anziani, al progetto in favore delle famiglie con grave carico assistenziale e concorso alle spese sostenute, e oggi aderiamo al progetto di sostegno alle famiglie numerose.
Questa è il nostro modo di fare politica “dare risposte vere ai bisogni della gente”. Rifiutiamo le polemiche, la nostra amministrazione ama fare politica tra le gente e per la gente. Basti vedere le importanti scelte compiute per la costruzione delle tariffe della spazzatura e dell’I.C.I., le più basse della provincia.
Abbiamo considerato chi c'è dietro una bolletta o quante persone vivono con un determinato reddito.
Questo progetto a cui aderisce l’amministrazione comunale è senz'altro un passo importante, ma ci impegneremo su altri fronti, cercando di intervenire per rimuovere tutte le iniquità fiscali che oggi gravano sulle famiglie."
Il Comune di Celenza rende noto che a partire dal 1.6.2011 e fino al 7.7.2011, sono aperti i termini per presentare la domanda di contributo, da parte delle famiglie numerose con quattro o più figli, relative al bando “SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE NUMEROSE”.
Può presentare domanda di contributo ogni famiglia regolarmente residente nel Comune e con almeno quattro figli a carico di età non superiore ai 25 anni. I cittadini stranieri componenti il nucleo, devono essere in possesso del permesso di soggiorno o di carta di soggiorno o di attestato di soggiorno o di altro titolo idoneo. L’importo del contributo sarà definito in relazione al numero di domande pervenute.
Le persone interessate a ricevere il contributo di cui sopra devono presentare apposita domanda utilizzando l’allegato modulo (disponibile presso il Segretariato Sociale e presso l’Ufficio Politiche Sociali del Comune).
La domanda deve essere presentata o spedita al Settore politiche sociali del Comune di residenza entro le ore 14,00 del giorno 07.07.2011.
La busta dovrà riportare all’esterno la seguente dicitura “Bando a favore delle FAMIGLIE NUMEROSE”.
Entro 7 (sette) giorni dalla data di chiusura dei termini per la presentazione della domanda il Comune provvederà a predisporre l’elenco dei beneficiari del contributo, con indicazione delle modalità di riscossione e per la pubblicizzazione.

Daniele Leone.

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mercoledì 8 giugno 2011

Certame di Poesia Dialettale - XXX° Edizione - Ancora due settimane per le iscrizioni


Ancora due settimane al termine ultimo per partecipare all’edizione Regionale di Poesia Dialettale.
Ogni comunità che vive il territorio si autotutela con due precisi elementi, il dialetto e le tradizioni. È chiaro che intorno a questi elementi si sviluppano una serie di manifestazioni che mettono in campo la storia di una comunità, di popolo, richiamando le sue radici. Allora, la piccola identità di una comunità, entra nella grande identità nazionale. A 150 anni dall’Unità d’Italia a celebrazioni avviate, la Pro Loco Coelentia in collaborazione con l'Amministrazione Comunale di Celenza Sul Trigno organizza la XXX Edizione della Rassegna Regionale di Poesia Dialettale, che si svolgerà sabato 13 agosto 2011.
La Rassegna è costituita da un'unica sezione di poesia dialettale a tema libero e non è un concorso a premi. La partecipazione è gratuita e tutti i poeti che vorranno partecipare dovranno inviare la loro poesia presso la sede della Pro Loco entro e non oltre il 20 giugno 2011. Le poesie saranno pubblicate gratuitamente nell'antologia 2011.
I poeti che parteciperanno alla serata del 13 Agosto 2011, avranno la possibilità di declamare la propria poesia e riceveranno una targa di partecipazione. Le poesie vanno inviate al seguente indirizzo: Pro Loco Coelentia, Via Rinascita n. 6 - 66050 Celenza Sul Trigno (CH), oppure tramite email all’indirizzo proloco@celenzasultrigno.com.
Il Certame di poesia è un momento di riflessione sui dialetti come elementi di identità di una comunità e, nel 150° dell’Unità d’Italia la XXX edizione vuole essere anche un’occasione per riflettere e riscoprire gli aspetti positivi dei dialetti sparsi per la nostra penisola e che sono le radici profonde della lingua Italiana parlata su tutto il territorio nazionale che è sicuramente uno degli strumenti di unione e di identità nazionale.
Il certame di poesia dialettale quindi porta a far riscoprire i luoghi natii, dove sono le nostre radici e dove si ritorna con gioia, perché ognuno di noi fa parte di una comunità che è fatta di tradizioni, di esperienze e di testimonianze, che non dobbiamo semplicemente “custodire”, ma che con orgoglio portare sempre con noi ovunque la vita ci porti.

Daniele Leone

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Bando Care Giver e famiglie numerose




La famiglia è come una mano, diceva mia nonna, se ti tagli un dito soffrono il palmo e tutte le altre dita. Quando un membro della famiglia si ammala per un trauma improvviso, una malattia inaspettata, una patologia cronica invalidante, non c’è sofferenza fisica e psichica solo in chi ne è colpito ma in tutta la famiglia mostrando la fragilità nell’essere umano, suscitando una serie di interrogativi.
La malattia è un evento che non riguarda solo il nostro corpo ma coinvolge tutto il mondo che ci circonda, facendo mutare i ritmi familiari e il sistema dei rapporti sociali. In questi anni l’Amministrazione Comunale di Celenza Sul Trigno guidata dal Sindaco Dott. Venosini e per il tramite della consigliera delegata Patrizia Vespasiano, ha tessuto una stretta collaborazione con tutti i soggetti che compongono la rete sanitaria sparsa sul territorio, vere sentinelle della salute dei cittadini, concretizzando una serie di progetti, pensati per intervenire e per essere vicini alle persone e con l’obiettivo di accrescere i servizi nella comunità.
 La giunta comunale ha deliberato il “Progetto in favore delle famiglie con grave carico assistenziale e concorso alle spese sostenute per la retribuzione dell’assistente familiare per favorire il rientro a domicilio delle persone anziane non autosufficienti ricoverate”. Il Comune rende noto che a partire dal 1.6.2011 e fino al 7.7.2011, sono aperti i termini per presentare la domanda di contributo da parte delle famiglie con persone anziane non autosufficienti, curate a domicilio da assistente familiare. Può presentare domanda di contributo ogni famiglia regolarmente residente nel Comune di Celenza sul Trigno e con persona anziana non autosufficiente, curata a domicilio da assistente familiare.
I cittadini stranieri componenti il nucleo, o assistenti devono essere in possesso del permesso di soggiorno o di carta di soggiorno o di attestato di soggiorno o di altro titolo idoneo. L’importo del contributo sarà definito in relazione al numero di domande pervenute. Le persone interessate a ricevere il contributo di cui sopra devono presentare apposita domanda utilizzando il modulo disponibile presso il Segretariato Sociale o presso l’Ufficio delle Politiche Sociali del Comune. La domanda deve essere presentata o spedita al Settore Politiche Sociali del Comune di Celenza Sul Trigno entro le ore 14.00 del giorno 07.07.2011.
La busta dovrà riportare all’esterno la seguente dicitura “Bando per CARE GIVER”. Entro 7 (sette) giorni dalla data di chiusura dei termini per la presentazione della domanda il Comune provvederà a predisporre l’elenco dei beneficiari del contributo, con indicazione delle modalità di riscossione e per la pubblicizzazione.

Daniele Leone

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domenica 5 giugno 2011

Fondo Europeo POR/FERS 2007/2013 - Asse II Energia - Covenant of Mayors - Approvazione del progetto preliminare dei "Lavori di efficientameto energetico dell'edificio della scuola materna"


Continua l'ottimo lavoro svolto nel settore della manutenzione degli immobili di proprietà comunale, nel rispetto degli obbiettivi della Covenant of Mayors, da parte dell'amministrazione sostenuta dalla lista "Insieme per Celenza s. T.". Con l'approvazione del progetto preliminare relativo all'efficentamento energetico della scuola dell'infanzia si definisce in modo univoco l'idea progettuale, articolata in:
  • sostituzione infissi e vetri;
  • realizzazione di opere murarie di coibentazione;
  • efficientamento degli impianti;
  • opere edili funzionali all'efficentiamento energetico.
Un ottimo investimento per garantire servizi di primaria importanza ed uno sviluppo sostenibile del territorio.



Il Movimento

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giovedì 2 giugno 2011

Filodiffusione:"dal vecchio al nuovo"


 
Ogni giorno, mezzi di locomozione attrezzati di altoparlanti e pannelli pubblicitari si muovono lungo le strade delle nostre città diffondendo annunci di interesse generale. Questi mezzi però fanno pervenire solo una parte del messaggio, il più delle volte ciò che arriva alle nostre orecchie sono solo voci e suoni confusi.
Nei tempi passati la trasmissione alla popolazione delle notizie di interesse generale avveniva attraverso il “banditore” che faceva i giro del paese a piedi richiamando l’attenzione della gente con lo squillo della trombetta a cui faceva seguito l’annuncio del messaggio, il “bando”, a voce alta, allora non c’era il megafono. Gli usci si aprivano, qualcuno si affacciava e rimaneva in attesa di ascoltare il messaggio. Ora i tempi sono totalmente mutati.
Il banditore alla vecchia maniera non c’è più. Ci sono le società che hanno, appunto attrezzato mezzi di locomozione con strumenti di amplificazione e girano per le strade per rendere pubblici alcuni messaggi. Nel comune di Celenza fino a poco tempo fa il “bando” veniva divulgato attraverso il sistema di filodiffusione: un operaio del comune provvedeva a dare il bando da una postazione fissa, a due riprese prima su una parte del paese e poi sull'altra, ed il messaggio veniva diffuso da altoparlanti sistemati in determinati punti del paese, ma dopo il suo pensionamento si è reso necessario, per mantenere il servizio che rappresenta un pezzo di storia della comunità nonchè un importante sistema di allerta della popolazione, adottare nuove tecnologie, per il sistema di filodiffusione.
L’Amministrazione del Sindaco Venosini ha installato un nuovo hardware e un nuovo software, un nuovo sistema di filodiffusione che permetterà di coprire contemporaneamente tutto il territorio già servito dal servizio.
A breve, inoltre, la rete di filodiffusione sarà integrata con ulteriori altoparlanti al fine di coprire l'intero centro urbano che nel frattempo si è ampliato.
Mutano i tempi il banditore non c’è più e con lui è andato in pensione anche il vecchio sistema di filodiffusione.
L’Amministrazione è riuscita a mantenere in vita un pezzo della nostra storia e tradizione della comunità introducendo un nuovo sistema di filodiffusione che continuerà a divulgare il bando come si è sempre fatto nella comunità.

Daniele leone

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mercoledì 1 giugno 2011

Declino culturale e sociale




Aristotele affermava che l’uomo é un animale sociale, e come non condividerlo.
Considerato che veniamo al mondo perché qualcuno ci vuole, ci fa nascere, ed una volta nati viviamo perché qualcuno ci accoglie, e veniamo collocati in una "rete" di relazioni indispensabili, necessarie, utili, forse è meglio prenderne atto, da subito e non dimenticarsene.
Naturalmente (e per fortuna), come esseri umani scopriamo anche la nostra individualità, che ci porta a rivendicare un’autonomia più o meno ampia.
Razionalmente o inconsciamente agiamo in modo che il nostro quotidiano sforzo è quello di trovare un equilibrio fra noi "persona" e la "comunità", amicale, sociale, politica, religiosa, qualunque essa sia.
Se non troviamo questa stabilità, questa giusta combinazione, possiamo perderci come singolo individuo e distruggerci come società.
É possibile e probabile che in alcuni individui questo contemperamento tra individualità e società non avviene compiutamente, rimanendo al primordio della prima.
Ignoro le cause di tale limitatezza ed a cui né la dottrina didascalica, né la famiglia, né la società, né la fede hanno dato un effetto evolvente.
Come individui sociali se ne deve prenderne atto, e cercare di organizzare al meglio una tutela sia alla società che agli individui stessi, magari con sussidi di varie discipline.
Questo breve preambolo sull’uomo sociale, è finalizzato ad introdurre una riflessione, sulla attuale situazione sociale e relazionale del nostro borgo celenzano, che a causa di pochi facinorosi, adepti e dediti a creare ad arte lacerazioni in campo politico, religioso e sociale, rischia di generare scetticismo, diffidenza e sospetto tra i loro membri e fino forse all’astio ed a lacerazioni affettive nel focolare.
Situazioni che possono innescare spasmi reattivi tra gli individui e che può involvere la socialità della comunità
Valga qualche esempio letto: se un membro sociale consegue una laurea, la comunità tutta se ne complimenta e felicita per il traguardo raggiunto. Ma, purtroppo, a causa forse di queste indotte reazioni, puoi trovare qualcuno che al riguardo ha da dire una qualche stoltezza, così come pure nello sproloquiare sulla botticelliana Venere si giunge alla lirica delle ‘faeces’ (merda), e vi ci si finisce dentro fin oltre il collo.
Come e perché, alcuni individui, in un confronto dialettico, giungono ad utilizzare un linguaggio scurrile, oltraggioso, offensivo, irridente, volgare, pretestuoso, malevole a prescindere?
Perché si resta indifferenti ed inadempienti di fronte a questo scempio e declino culturale e sociale, al quale noi tutti (o quasi) non siamo stati educati?
Dov’è finita la proverbiale solidarietà, comunanza, condivisione, fratellanza che da sempre ha contraddistinto i comportamenti degli individui dei nostri borghi?
Per legittima suspicione, e per profonda convinzione etica, morale ed umana, credo che questa realtà sia effettivamente il solo frutto delle nefandezze di qualche o pochi soggetti che il nostro Sommo poeta ha gettato nella nona bolgia dell’ottavo cerchio.
E sì, credo che i seminatori di zizzania, purtroppo alberghino anche tra noi.
Com’è possibile che, in tale convinzione, la parte della società “sana” non ha ancora trovato il modo di liberarsi di questo cattivo seme?
Può valere forse la parabola dal Vangelo secondo Matteo 13, 24-30 (In quel tempo, Gesù espose alla folla un'altra parabola: "Il regno dei cieli si può paragonare a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma mentre tutti dormivano venne il suo nemico, seminò zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Quando poi la messe fiorì e fece frutto, ecco apparve anche la zizzania. Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: Padrone, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene dunque la zizzania? Ed egli rispose loro: Un nemico ha fatto questo. E i servi gli dissero: Vuoi dunque che andiamo a raccoglierla? No, rispose, perché non succeda che, cogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l'una e l'altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Cogliete prima la zizzania e legatela in fastelli per bruciarla; il grano invece riponetelo nel mio granaio".)
Forse è meglio non bruciare niente e nessuno fin quanto possibile. Questi diabolici seminatori pendolari e locali sono come nella parabola, vengono seminano e se ne vanno.
La misura dell’infestazione del campo da parte della zizzania la conosceremo alla mietitura, tra meno un anno, quando il padrone (leggi: popolo), paziente, deciderà se bruciare la zizzania ed immagazzinare il grano oppure il contrario o ancora cambiare coltura.
L’apparente indifferenza dell’individuo, penso faccia parte del buonsenso della società e che essa sia un po’ incredula e un po’ distratta, più che soggiogata da questi eventi.
Incredula perché non è sempre facile accettare e riconoscere di aver commesso, qualche anno addietro, errori di valutazione e scelta politica, e fare autocritica ora può portare allo sconcerto ed alla perplessità, non fosse altro per il timore di sbagliare di nuovo; distratta perché nonostante l’abilità ammaliatrice di questi seminatori e la loro determinazione, derivante da collusioni d’affinità morali, parentali e di tornaconti personali, essa trova più utile ed onesto rivolgere la propria attenzione ad altre problematiche.
Certo è che la destrezza e l’impegno profuso nel creare dal nulla questi mefitici fumi e l’abilità dello spanderli nel tessuto sociale, riescono a volte a distogliere qualcuno dal vero senso della vita e della sua spesa, rendendolo quasi cieco a fronte di problematiche, che diversamente apparirebbero rapidamente nella loro interezza ed importanza.
È auspicabile che la parte “sana” della società continui ad avere un atteggiamento distaccato e poco passionale nei confronti delle quotidiane pretestuose illazioni e provocazioni, e la reattività la si lasci ai sogni e alle aspirazioni dei fomentatori.
Sic!

E pensare che ho cominciato a scrivere questa lettera con l’unico intento di sollecitare il Sindaco, a richiedere all’Ente d’Ambito Sociale, l’intervento delle sue professionalità, per supportare il grave fenomeno della diffusione della droga, anche nel nostro tessuto sociale.
Fosse caduta anche addosso a me qualche schizzo di (faeces)!?
Preventivamente vado a fare una doccia con tanto sapone della pianta del buonsenso.
Torniamo all’argomento oggetto della presente: Sindaco il problema della droga a Celenza non é marginale e già da Novembre scorso avevo sollecitato un intervento delle istituzioni e delle loro professionalità! I danni di questa piaga sociale non vanno purtroppo in vacanza. E nessuno è indenne da responsabilità in merito. Rinnovo l’invito, si attivi!!

Alcione


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