Sindaco Venosini, sul sociale si sono abbattuti i tagli sia del governo nazionale che di quello regionale. I comuni, attraverso gli Enti d’Ambito Sociale, con le poche risorse disponibili, non riusciranno a soddisfare le esigenze primarie delle comunità locali che non comprendono questo accanimento delle istituzioni nei confronti dei piccoli comuni. Come si sta muovendo La sua Amministrazione ?
Il nostro comune per il 2011 manterrà tutti i servizi garantiti nella programmazione, nonostante la riduzione dei fondi alle politiche sociali. I comuni membri dell’Ente d’Ambito Sociale n.25 ricevono dal Governo e dalla Regione una riduzione dei trasferimenti di fondi che va dal 35 fino al 70 per cento e questo per uno scellerato criterio di riparto. A pagare maggiormente le conseguenze dei tagli che si sono abbattuti su questo settore sono, come spesso avviene, i cittadini dei piccoli paesi delle aree interne. E’ vero, ci sono i Fondi Europei a cui, con un partenariato, possiamo accedere. I Fondi Europei saranno pubblicati e gli Ambiti Sociali, in concorrenza tra loro, in Ambito provinciale, faranno dei partenariati con cooperative, associazioni, ecc., e presenteranno una programmazione. La progettazione della “squadra” che si aggiudicherà il bando, verrà realizzata su tutti i territori. In attesa dei bandi Europei, come amministrazione possiamo pianificare solo considerando gli importi certi, anche se ridotti, erogati a livello Nazionale, Regionale e Comunale.
Sindaco, con l’approvazione del piano sociale 2011-2013 le riduzioni dei fondi oscillano tra il 30 ed il 70 per cento rispetto all’anno 2010, è quindi un’impresa per un piccolo comune già gravato di altri tagli di trasferimenti dal governo centrale e regionale, continuare a garantire i servizi ai cittadini?
Sindaco la consigliera con delega ai Servizi Sociali, Patrizia Vespasiano , nel suo intervento ha dichiarato “ Lo approviamo pensando agli anziani, ai minori, alle persone diversamente abili del nostro paese”. Ci spiega cosa intendeva?
Per noi sarebbe stato molto facile bocciare il Piano Sociale di Zona, infatti in rappresentanza del comune di Celenza sul Trigno ho espresso il mio voto contrario in sede di conferenza dei sindaci all’approvazione dello stesso. Tuttavia in sede di consiglio comunale abbiamo ritenuto opportuno, con grande senso di responsabilità, di votare il documento pensando alle fasce deboli della nostra comunità e per assicurare la continuità e l’erogazione dei servizi e delle prestazioni, anche dopo il primo luglio. Voglio ricordare quanto riportato dai mass media: ”Il piano sociale è stato approvato in Comuni come San Salvo e Lanciano, guidati dal centro sinistra, Ortona, ecc.”. In tutti i comuni si è avuto una collaborazione fattiva e propositiva da parte delle opposizioni, cosa che invece non è stato possibile a Celenza. Voglio ricordare l’affermazione della consigliera Patrizia Vespasiano nel suo intervento rivolgendosi ai due gruppi di minoranza “Quando un anziano vi verrà a chiedere aiuto voi cosa farete vi asterrete!”. Questa affermazione cristallizza meglio di tante parole il senso del nostro gesto!
Sindaco Lei ci sta dicendo che il pronunciamento positivo del piano sociale è stato sofferto, anche per la mancata collaborazione dell’opposizione.
Sì, è stato un voto sofferto ma dettato dalla necessità di non mettere a rischio dal primo luglio 2011 i servizi alle persone bisognose, servizi come il Segretariato Sociale, il servizio di Assistenza Domiciliare agli Anziani, l’Assistenza Domiciliare alle persone diversamente abili, ecc.. Il mio invito all’opposizione si muoveva su questa direttrice, pensare alle persone/utenti, che rischiavano dal primo luglio di rimanere senza servizi. L’invito è caduto nel vuoto!
Sindaco ma Lei non può pretendere che l’opposizione approvi un piano che contiene tagli?
I tagli e le modifiche al piano sociale si conoscevano da tempo, solo che noi come gruppo di maggioranza abbiamo lanciato l’allarme sui tagli, nelle sedi istituzionali, chiedendo che non si guardasse solo ai bilanci ma di andare oltre e vedere che dietro a quei grafici e numeri, ci sono anziani, minori, diversamente abili, con i loro problemi, bisogni, solitudine e ansie che chiedono alla politica di non essere lasciati soli. E noi come amministrazione abbiamo deciso di stare al loro fianco. Perciò, come amministrazione insieme ad altri sessanta sindaci del vastese con le fasce tricolore e i gonfaloni e al fianco delle cooperative sociali, gli operatori del settore, le associazioni e i cittadini, abbiamo partecipato alla manifestazione che si è svolta a Pescare per dire NO ai tagli al sociale. La manifestazione è stata promossa da Gabriele Marchese, primo cittadino di centro sinistra di San Salvo, l’invito è stato accolto da tante persone della Provincia di Chieti, Pescara e l'Aquila, preoccupati per il futuro dell'assistenza alle fasce più deboli della società. Abbiamo ribadito che non è possibile scaricare il peso della crisi sulle spalle dei soggetti diversamente abili, anziani e minori. Abbiamo chiesto che il piano sociale venga rivisto e che, contrariamente a quanto fatto finora, la Regione investa di più nelle politiche sociali. Non mi risulta che i gruppi di opposizione di Celenza Sul Trigno abbiano promosso iniziative, denunciato tale situazione, o partecipato a manifestazioni per difendere i bisogni e i problemi delle persone anziane, minori, diversamente abili, persone non autosufficienti, ecc., di Celenza sul Trigno, solo silenzio.
Ci auguriamo, come gruppo di maggioranza che l’opposizione da domani non continui a dire solo NO ma proponga progetti e idee che contribuiscano alla crescita della nostra comunità.
Intervista a cura di Daniele Leone
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