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Lista civica "Insieme per Celenza s. T."



Questo blog nasce dalla volontà di condividere, in modo nuovo, le azioni che la lista civica "Insieme per Celenza" pone in essere nel dare attuazione al proprio mandato elettorale.



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venerdì 24 giugno 2011

Intervista al Sindaco Dottor Venosini, sulle recenti polemiche che coinvolgono la scuola materna


Sindaco cosa sta accadendo in paese?
Quello che sta accadendo è frutto di una lotta politica che non si può definire “normale”, cioè fatta nel rispetto delle regole. Come tutti i cittadini possono vedere vengono messi in atto effetti perversi, intimidazioni ed offese tali dunque da poter dare luogo solo a lacerazione e conflitti che la comunità di Celenza Sul Trigno non merita.

Sindaco forse si tratta di una crisi del sistema, di uno snaturamento radicale delle regole democratiche o della mortificazione del rispetto delle istituzioni?
Io propendo per la seconda ipotesi. Sarei davvero lieto, soprattutto per tutelare la mia comunità, se qualcuno degli oppositori, abituati fin dal primo giorno del mio insediamento a produrre solo argomenti contrari, facesse nelle sedi istituzionali proposte utili a far crescere il paese e non si limitasse a dire solo e sempre “NO”. Quello che sta accadendo nella nostra comunità aumenta i rischi del degrado politico.

Sindaco ma Le hanno proposto “il referendum”!
Sarebbe stato un errore perché facilmente condizionato dagli eventi. Mentre chi vuole il bene del paese dovrebbe dire la verità alla gente, svegliarla dal torpore e raccontare che le nostre aree interne vivono di stupore e di gratitudine, ma anche di sudore e di fatica e oggi, di rapido cambiamento, che le sta radicalmente trasformando, pur se non in modo omogeneo, aree che mutano rapidamente volto, sotto le spinte dello spopolamento e aree che resistono e trovano il coraggio di aprirsi al nuovo.

Sindaco sui mass media dicono che lei abbia dato ordini a sua Eccellenza il Vescovo?
Come Sua Eccellenza il Vescovo, condivido il documento della Commissione Episcopale per i problemi sociali il lavoro, la giustizia e la pace dove si invita la Chiesa ad aprirsi al nuovo in una società che cambia, soprattutto nelle aree interne. Inoltre forse ci si dimentica che ogni uomo in quanto tale è libero di pensare, riflettere e prendere in totale autonomia le decisioni che gli competono.

Sindaco, la Chiesa nel suo Comune ha da sempre svolto una funzione e un ruolo importante!
La storia delle nostre comunità è sempre stata segnata dalla presenza della Chiesa che ne ha condiviso le gioie e le sofferenze, ponendosi vicino al cuore e alla vita dei cittadini. Essa è stata sempre un riferimento cercato e amato, simboleggiato dai campanili che svettano sulle colline e sui borghi montani e ne hanno segnato il paesaggio. Questa vicinanza va oggi rinnovata per aiutare le piccole comunità a orientarsi in un contesto di cambiamenti epocali che rischiano di travolgerne per sempre identità e valori. È un’attenzione che va ribadita e se possibile accresciuta, per offrire adeguate risposte alle sfide incombenti. Oggi, le aree interne stanno profondamente cambiando. In questo scenario si inserisce la scelta della scuola materna pubblica. Il parroco e le suore che sono in queste aree da sempre si devono aprire in un’ottica di innovazione solidale, mentre noi che amministriamo siamo chiamati a mettere in atto misure politiche ed economiche, che favoriscano la permanenza dei cittadini nella comunità. La situazione socio - culturale e i cambiamenti in atto nelle aree interne richiedono che si superi ogni atteggiamento di nostalgia o di mitizzazione di un mondo che nel frattempo è cambiato e continuerà a cambiare, sapendo accettare con intelligenza il nuovo che avanza. Tutti dobbiamo avere particolare cura e coraggio nel sostenere i cambiamenti.

Sindaco la presenza del parroco risale a oltre mezzo secolo!
Non è mai mancato in questi anni una parola di ringraziamento al nostro parroco che ha dedicato tutta la vita alla parrocchia. E non dimentico che in passato le parrocchie venivano concepite come centro di socialità e di accoglienza, cui tutti potevano fare riferimento: punto significativo di aggregazione territoriale, elemento di identità e di convivenza sociale. Anche oggi le parrocchie sono punti di riferimento ma di centri attivi di animazione socio - culturale, rivisitando e recuperando, in vesti nuove e più efficaci, le tradizioni di una comunità e di un mondo che cambia. Questa nostra comunità va aiutata a confrontarsi criticamente con la realtà sociale che cambia, per evitare irrigidimenti e cristallizzazioni, a danno di tutti, e tutti dobbiamo saper cogliere questi segnali di cambiamento e fare in modo che gli antichi valori vengano conservati e nelle trasformazioni non vadano perduti. Occorrono molta comprensione e molta vicinanza. Si aiutino, in particolare i giovani ad aprirsi al nuovo conservando il cuore alle tradizioni e ai valori antichi, in modo che non vi sia contrapposizione o polemica fra passato e presente, né sterile nostalgia. Si accompagnino le nuove generazioni verso scelte coraggiose, economicamente più redditizie, che permettano loro di restare legati alla propria terra.

Sindaco Lei sta chiedendo alle suore e al parroco, di aiutare la comunità di Celenza in questa fase delicata?
Quello che chiedo è di vincere le paure, spezzare gli schemi culturali angusti, formando nel contempo una coscienza critica, capace di discernimento. L’invecchiamento della popolazione indebolisce il tessuto comunitario dei piccoli paesi e insieme al fenomeno dello spopolamento contribuisce ad un deficit economico e sociale che rende oscuro il futuro per le giovani generazioni. Inoltre, un po’ ovunque, tendono a scomparire nei piccoli comuni delle aree interne, fattori importanti di tradizionale coesione sociale, come le scuole e gli asili, si tratta di fenomeni che devono farci preoccupare e che devono interessare tutti, cittadini, associazioni, politica e Chiesa. Le aree interne oggi sono un bene di tutti, e tutti dobbiamo farci carico della loro sopravvivenza. Se aumenta l’abbandono delle aree interne scomparirà prima di tutto una cultura ricca di umanità, di valori, di spiritualità e di ospitalità, e aumenteranno i problemi, perché mancheranno proprio coloro che si devono prendere cura delle terre che il Signore ci ha donato da coltivare e mantenere vive e vegete per le future generazioni.

Intervista a cura di Daniele Leone

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