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Lista civica "Insieme per Celenza s. T."



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lunedì 4 febbraio 2013

"No alla chiusura della Guardia Medica dei piccoli paesini delle aree interne del vastese"



Il pensiero è comune: “No alla chiusura della Guardia Medica dei piccoli paesini delle aree interne del vastese”. L’amministrazione di Celenza ha già deliberato in consiglio comunale la propria contrarietà alla chiusura del servizio e grazie all’impegno del consigliere regionale Franco Caramanico e Paolo Palomba, è stato presentato in consiglio regionale una interpellanza al Governatore Chiodi.
Il NO alla chiusura della guardia medica è stato un eco ripetuto da più voci, da tutti i consiglieri comunali di maggioranza, dai cittadini che hanno preso parte alla lunga seduta del consiglio comunale del 25 gennaio 2013 aperto e tutti, dai sindaci del territorio, presenti che nei loro interventi hanno espresso la volontà di convocare immediatamente consigli comunali straordinari per deliberare il proprio “NO” alla la chiusura delle guardie mediche.
“Abbiamo già chiesto un incontro al Manager, spiega il sindaco Venosini -. Chiediamo in questa fase delicata, che non siano ancora una volta i numeri a prevalere sui bisogni dei cittadini. Noi chiediamo di far cessare i tagli ai servizi che da anni colpiscono il nostro territorio: prima la chiusura dell’ospedale di Gissi, poi è toccato ai trasporti, adesso si vogliono chiudere le guardie mediche. E’evidente che siamo preoccupati così si sta abbandonando i cittadini e il nostro territorio. Lo pensiamo noi e soprattutto gli abitanti che hanno partecipato al consiglio comunale.”

E’ stato chiaro il Sindaco Venosini in un incontro pubblico tenuto a Castiglione M.M, alla presenza del Manager Zavattaro, del direttore Sanitario Budassi, e del direttore del Distretto di Base Di Giovanni,: “Non chiudete le nostre guardie mediche senza prima individuare soluzioni alternative da proporre alle nostre comunità”.
Bisogna adesso che i vertici della ASL prendano atto della volontà plebiscitaria che arriva da tutti i comuni interessati: “non chiudere le guardie mediche”, una necessità per questo territorio, inoltre i tempi di percorrenza verso le altre sedi sono lunghi e difficoltosi e molte delle persone che vivono in questi luoghi sono anziani che non hanno mezzi a disposizione per spostarsi. In prima linea, in questa battaglia ci sono i sindaci di Celenza sul Trigno, Torrebruna, Castelguidone e Carunchio, che lamentano come il piano di rientro della ASL colpisca ancora una volta i servizi alle popolazioni che vivono nelle aree interne.
Ai vertici della ASL chiedono di convocare un tavolo e in quella sede verranno proposte le soluzioni. Il sindaco Venosini si sbilancia e formula alcune proposte al Manager: “ Le Guardie mediche che vogliono chiudere sono 7: Cupello, Scerni, San Vito Chietino, Quadri, Palena, Carunchio e Celenza sul Trigno. I comuni che usufruiscono di questo servizio nel nostro territorio sono circa 30, basterebbe che tutte le amministrazione si facessero carico di tutte le utenze e della pulizia dei locali, inoltre si potrebbe pensare che ogni anno i comuni interessati, versino nelle casse della ASL un contributo annuo da stabilire per l’acquisto di materiale sanitario e strumenti medicati come apparecchi per elettrocardiogramma, defibrillatore, ecc., in modo da offrire ai nostri concittadini servizi di qualità e risposte concrete.
Siamo anche disposti a far si che medici di guardia medica nel mio piccolo paese di Celenza sul Trigno, siano medici specializzandi, come già previsto dalle normative, così che la ASL possa utilizzare i medici assunti in altri servizi.
Questa è solo una delle tante proposte che abbiamo da formulare ai vertici della ASL, al Governatore e al Comitato ristretto dei sindaci.”

Intervista al sindaco venosini a cura di Daniele Leone.


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