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Lista civica "Insieme per Celenza s. T."



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mercoledì 24 ottobre 2012

Spending review 2



La “spada di Damocle” della “spending review” oscilla pericolosamente anche sulla testa dei Sindaci dei piccoli comuni. L’argomento ormai ha la priorità negli incontri e nelle riunioni che in questi giorni stanno impegnando sindaci e amministrazioni. Alcuni giorni fa anche i consiglieri di maggioranza della Lista Civica Insieme per Celenza s. T. hanno organizzato un incontro per discutere dei tagli ai piccoli comuni, contenuti nel decreto legge n.95/12.

Il sindaco Venosini ha così dichiarato:“Si è dibattuto su come contrastare questa politica dei tagli che, non può essere subita solo da noi amministratori, non si possono far pagare ai cittadini delle aree svantaggiate errori compiuti da altri. A fare le spese della spending review saranno soprattutto i nostri Piccoli Comuni, da tempo al centro di attenzioni “morbose” da parte dei governi nazionali che si sono succeduti e che ci considerano come generatori di sprechi, quando invece rappresentiamo l’unico vitale presidio istituzionale sui territori. Tuttavia veniamo considerati marginali e rischiamo di essere abbandonati.”

Un disagio profondo, quello dei sindaci dei piccoli comuni, testimoniato da Venosini, sindaco di Celenza sul Trigno, la Terra dei Tratturi (Tractorius), in Provincia di Chieti.
“Sono il sindaco di un comune che ha puntato tutto sul risparmio energetico, la raccolta differenziata e la digitalizzazione. Il comune ha ottenuto alcuni riconoscimenti importanti, è entrato a far parte dell’Associazione Nazionale dei Comuni Virtuosi ed è nei primi posti per la raccolta differenziata nella provincia, così come sono alte le percentuali di risparmio energetico. Abbiamo dimostrato - ha dichiarato ancora il Sindaco - come sia possibile, anche per le più piccole comunità, essere efficienti, non sprecare denaro e mantenere il presidio sul territorio. Abbiamo realizzato un sito web istituzionale che consente ai cittadini di gestire da casa molte funzioni e servizi, dal calcolo dell’IMU alla presa visone in tempo reale dei documenti (protocollo, comunicazioni, delibere, atti, ecc.). Abbiamo connettività su ogni edificio comunale a disposizione degli utenti ed organizzato la macchina comunale senza aggravi per la comunità ma utilizzando il personale esistente.
Effettuiamo periodicamente controlli che ci aiutano a gestire tutti i dati relativi alla popolazione residente, gestiamo convenzioni con altri comuni. Ora siamo impegnati a valutare eventuali nuovi scenari che possono scaturire dal decreto legge n.95/12, dobbiamo capire quali sono le migliori soluzioni e come contrastare questa politica dei tagli che non può essere subita solo da noi amministratori.
Non siamo contrari agli accorpamenti, anzi riteniamo che l’unione dei comuni possa aiutare a risparmiare e mantenere in vita i nostri piccoli comuni, dobbiamo solo confrontarci con i sindaci dei comuni a noi limitrofi e cercare di capire cosa possiamo fare uniti, come possiamo risolvere i tanti problemi che pure esistono nelle pieghe della legge”.

Secondo Venosini, le previste convenzioni della legge possono essere una soluzione: “Dobbiamo solo sederci ad un tavolo e ragionare, dobbiamo cercare di convenzionare servizi come quelli scolastici, la polizia municipale, la raccolta differenziata, la sanità, ecc.. Noi siamo disponibili a qualsiasi soluzione purché faccia gli interessi dei nostri comuni. Non dobbiamo subire modifiche profonde solo per la motivazione del risparmio, voluta dalla spending review, credo che invece dobbiamo realizzare un’unione dei comuni limitrofi basata sulla buona economia, che non è quella fatta dalle grandi città, dalla borsa che sale o che scende, di spread o di speculazioni. Noi piccoli comuni delle aree interne possiamo fare buona economia attraverso il lavoro vero, non si deve modificare l’assetto istituzionale dei nostri comuni a colpi di decreti, ma bisogna seguire un disegno generale, concordato e condiviso.
E’ importante in questa fase lavorare uniti su una strategia condivisa. La spending review obbliga i comuni sotto i mille abitanti, ad unirsi e dovranno raggiungere una popolazione minima prevista dalla legge e convenzionarsi a partire dal primo gennaio duemilatredici. L’elenco delle funzioni è molto lungo. Ecco perché ci rivolgiamo ai comuni limitrofi di San Giovanni Lipioni e Torrebruna, insieme ai quali non riusciamo a superare i 2300 abitanti.
Non possiamo più rimanere divisi così come siamo oggi, singolarmente non si possono più sostenere costi fissi via via crescenti.
Bisogna unire i nostri servizi, solo così possiamo immaginare un futuro per le nostre comunità, mentre continuando a rimanere divisi per logiche politiche facciamo solo un danno ai cittadini e ai nostri paesi”.

Intervista al sindaco Venosini a cura di Daniele Leone

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