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Lista civica "Insieme per Celenza s. T."



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lunedì 22 agosto 2011

Il calcio per sognare, il calcio come arte e bellezza.



Il calcio per sognare, il calcio come arte e bellezza. Il calcio come linguaggio comune, modo per ritrovarsi. Il calcio, figlio del popolo, che non deve cedere alle lusinghe di chi vuole trasformarlo in strumento politico o per produrre altro. Così si uccide la fantasia e l'innocenza.
Abbiamo chiesto al Sindaco, Dottor Venosini, un parere sull’attuale momento calcistico nella sua comunità.

Sono un tifoso dell’Astri Celenza Calcio e come tanti giovani compaesani avrei voluto essere un calciatore e vestire i mitici colori del Celenza Calcio, ma non tutti sono portati per esserlo. Abbiamo recentemente investito fondi per la ristrutturazione e messa in sicurezza dell’impianto calcistico, e degli spogliatoi. Ci siamo fatti carico della bolletta del metano e della luce. Stiamo valutando di aumentare i contributi economici all’associazione sportiva Astri Celenza, cercando di mantenere il nostro equilibrio con tutte le altre associazioni presenti nel nostro comune.
Stiamo cercando di sensibilizzare più persone possibili affinché diano un contribuito per mantenere vivo il calcio nella nostra comunità.

Sindaco abbiamo avuto la percezione che Lei sia stato tirato per la giacca in un ambito in cui la politica deve rimanere fuori, anzi lontano.
Il calcio, deve rimanere sentimento, passione, amore sportivo, deve rimanere spettacolo dove puoi ammirare un dribbling, un gol, un gesto estetico dei bravi calciatori dell’Astri Celenza. L’uso distorto che si volesse fare del calcio in questo momento rischierebbe di invalidare la forza magica, la bellezza e le emozioni, che devono continuare a prevalere, sui campi da gioco.
Perché il calcio è come l’arte, se ben praticato, è forza di una comunità. Ricordo che i politici passano, passeranno sempre! Ma un gol dei nostri bravissimi calciatori dell’Astri Celenza, che quest’anno hanno troneggiato su tutti i campi di calcio è un momento eterno, che rimarrà nei nostri cuori e nei nostri racconti per le future generazioni. Il calcio, deve rimanere lontano dalle polemiche, dalla politica, non può divenire simbolo della disputa o mezzo per esprimere le idee altrui.
Il calcio deve rimanere un fenomeno culturale e sociale. Ricordiamoci come nella storia del calcio, mano a mano che esso è divenuto ostaggio di altre logiche, si sia persa la bellezza che nasce dall'allegria di giocare per giocare. Non facciamo gli errori che altre società sportive, non lontano dal nostro paese hanno commesso, trasformando il calcio in uno spettacolo con molti protagonisti e pochi spettatori.
Il calcio a Celenza, grazie all’impegno del suo presidente, del gruppo dirigente, dei giocatori e di tutti gli sportivi è ancora uno sport da guardare, uno spettacolo.
Là dove il calcio si è trasformato, ha perso quella capacità di aggregazione sociale della comunità. Il calcio, lo abbiamo ammirato durante tutto il recente campionato sui campi di gioco dove i nostri giocatori, con la faccia sporca di sudore e fango giocavano con allegria, sacrificio, spirito di gruppo, per il puro piacere del corpo che si lancia contro l'avventura.
Per quanto qualcuno tenti di strumentalizzarlo, il calcio nella nostra comunità deve continuare a essere l'arte dell'imprevisto.
Dove quando meno te l'aspetti salta fuori l'impossibile.

Intervista a cura di Daniele Leone

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