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Lista civica "Insieme per Celenza s. T."



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mercoledì 23 gennaio 2013

Cure primarie, poliambulatori H24 collegati con gli ospedali.



La legge dà compito alle regioni di “definire l’organizzazione dei servizi territoriali di assistenza primaria, promuovendo l'integrazione con il sociale e i servizi ospedalieri”'. Nella riformulazione dell’articolo 1 si prevede che entro 180 giorni si dovranno adeguare le convenzioni di medici di medicina generale, pediatri e specialisti solo per gli aspetti organizzativi e normativi e sempre “nel limite dei livelli remunerativi”.

Ma come funzioneranno le cure primarie nella nuova versione?
Nel testo si prevede che la nuova organizzazione delle cure primarie passi per l’aggregazione in studi monoprofessionali o multiprofessionali “che erogano prestazioni assistenziali tramite il coordinamento e l’integrazione dei professionisti delle cure primarie e del sociale” tenuto conto però “della peculiarità delle aree territoriali quali aree metropolitane, aree a popolazione sparsa e isole minori”. E dovrà funzionare tutti i giorni della settimana per tutto l’arco della giornata anche grazie a una rete di poliambulatori territoriali dotati di strumentazioni di base e in collegamento telematico con le strutture ospedaliere.
Si prevede anche la possibilità per le ASL di “stipulare accordi per l’erogazione di specifiche attività assistenziali” nei riguardi dei malati cronici. Dunque si dice perplesso il Sindaco di Celenza sul Trigno dott. Venosini, di fronte ad una legge che di fatto tiene conto della peculiarità delle aree territoriali a popolazione sparsa. Venosini e la sua giunta fanno quadrato e si oppongono ai tagli che riguardano le Guardie mediche chiedendo di tornare indietro con questo progetto per fare finalmente dei veri e decisi passi in avanti per costruire una linea di cure primarie moderna e all’altezza della reale domanda di salute del nostro territorio, seguendo i dettami della legge, che prevede tra l’altro la possibilità per la ASL di stipulare accordi per l’erogazione di specifiche attività assistenziali, nei riguardi dei malati cronici.
Venosini dichiara. “Sono mesi che mi misuro con gli altri sindaci dell’alto vastese per cercare uniti di trovare nuove soluzioni ma dobbiamo prima annullare il provvedimento che vuole chiudere i servizi di guardia medica. Il 25 gennaio sul tema ho convocato un consiglio comunale a cui sono stati invitati: il Presidente della Regione Abruzzo, il Manager della Asl, i sindaci del vastese, il sindaco Lapenna in qualità di presidente del comitato ristretto dei sindaci della ASL, e ancora i consiglieri e gli assessori regionali.
Chiudere la guardia medica - afferma il Sindaco Venosini - impoverisce ulteriormente un territorio già sofferènte e per molti versi carente di presenze istituzionali e sociali. Voler applicare la logica ragionieristica al diritto alla salute e all'assistenza sanitaria va a scapito degli utenti. Dobbiamo ragionare seduti ad un tavolo tenendo conto delle peculiarità della nostra area territoriali a popolazione sparsa e, come dice la legge, prevedere anche la possibilità per le aziende sanitarie ASL di stipulare accordi per l’erogazione di specifiche attività assistenziali nei riguardi dei malati cronici. Dunque usare la via dei tagli non fa altro che colpire ancora una volta l’anello debole della delle istituzioni, i piccoli comuni.

A cura di Daniele Leone

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