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Lista civica "Insieme per Celenza s. T."



Questo blog nasce dalla volontà di condividere, in modo nuovo, le azioni che la lista civica "Insieme per Celenza" pone in essere nel dare attuazione al proprio mandato elettorale.



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mercoledì 21 maggio 2014

La politica combatta lo spopolamento delle aree interne preservando e migliorando i servizi sul territorio.



Perché un piccolo comune come Celenza sul Trigno possa continuare a vivere bisogna che i suoi cittadini ci possano vivere dignitosamente e anche lavorare e soprattutto, avere i servizi di cui una comunità necessita, che sono quelli minimi previsti dalla nostra Carta Costituzionale. Questo comune, come tanti altri comuni limitrofi, sono già penalizzati perché si trovano in aree marginali, lontani dai centri costieri come Vasto e San Salvo, senza parlare delle cattive condizioni della viabilità provinciale e della carenza dei trasporti. La chiusura del Servizio di Continuità Assistenziale ci costringerebbe all’isolamento, allo spopolamento e soprattutto ad un lento e inesorabile declino. Viverci diventerebbe ulteriormente difficile e complicato e porterebbe il paese a spegnersi lentamente fino a farlo diventare una sorta di riserva indiana.

Domando ai politici e ai partiti: “Che fine faranno i nostri sacrifici, i nostri progetti, sogni e speranze e le tante risorse e investimenti?” A questa domanda chiedo una risposta e non potete cavarvela con calcoli numeri, bilanci, tabelle e piani di rientro. La chiusura Servizio di Continuità Assistenziale nel mio paese è solo ed esclusivamente una scelta politica fatta nel chiuso delle stanze, lontano dai reali bisogni dei cittadini e del territorio.

Prima bisognerebbe discutere della riforma della sanità sul territorio e del nuovo piano dell’emergenza urgenza e solo dopo si potranno tagliare i servizi. Non si possono lasciare bambini, anziani, e non solo, senza che possano ricevere le cure adeguate, non ci possono costringere ad una deportazione sanitaria e a dover percorrere 90 Km ogni volta che abbiamo bisogno di una vista pediatrica, sì perché nel nostro territorio il pediatra è presente un’ora alla settimana per comune e per fare una consulenza medica nelle ore notturne, siamo costretti, in assenza del servizio di 118 e Servizio di Continuità Assistenziale, a raggiungere l’ospedale di Vasto.

La politica e il Manager della ASL devono comprendere che, se in un paese come Celenza sul Trigno viene a mancare il Servizio di Continuità Assistenziale, non entra in difficoltà solo questo paese ma un intero territorio di oltre 2500 abitanti.

Nello specifico, il mio comune vede riaffacciarsi il fantasma che da sette anni combattiamo e che si chiama “SPOPOLAMENTO”.

Sì perché per sconfiggere lo spopolamento, in questi anni abbiamo investito risorse e progetti, ampliato servizi, migliorato l’offerta, fatto sacrifici, risparmiato e grattato il fondo del bilancio per trovare quei 3mila/4mila euro necessari a mantenere lo scuolabus, ad offrire l’assistenza domiciliare agli anziani, ad organizzare le colonie al mare per i bambini, ad aiutare le famiglie numerose ecc..

Ecco perché lottiamo e difendiamo il Servizio di Continuità Assistenziale per arrestare lo “SPOPOLAMENTO”, un TEMA IMPORTANTE CHE NON E’ STATO ANCORA AFFRONTATO IN QUESTA CAMPAGNA ELETTORALE.

Un problema sociale di grande rilievo per tutti i piccoli comuni della nostra regione, trascurato dai politici del territorio, ai quali mi rivolgo dicendo: “Difendete il nostro territorio dai tagli ai servizi, solo così possiamo arrestare lo SPOPOLAMENTO”.

In questi, sette anni la mia amministrazione ha ricevuto, dai governi centrali, poche, anzi, scarse risorse a causa della crisi e dei tagli, e nonostante tutte le difficoltà e le poche risorse abbiamo fatto di tutto per cercare di mantenere tutti i servizi, aumentarne l’offerta, migliorarne la qualità e soprattutto mantenere le tariffe basse e lo abbiamo fatto in una fase di grave crisi economica sia regionale, che nazionale, soprattutto per difendere quella parte di popolazione che in questi anni, ha sofferto più di tutti l’incidenza della crisi.

Ora, con una decisione tutta politica ed elettorale, perché, diciamo la verità, qui non è in atto nessuna riforma sanitaria sul territorio e nessuna riforma dell’emergenza urgenza, la politica ha deciso di chiudere il Servizio di Continuità Assistenziale mandando in fumo anni di duro lavoro . Con un semplice tratto di penna, una sola parola, “TAGLI”, vogliono buttare a mare anni di lavoro, risparmi, lotta agli sprechi, risorse attinte dai bandi regionali, europei e nazionali, investimenti ecc..

Con la parola “TAGLI” si mandano in fumo i sogni e le speranze di una comunità e della sua amministrazione che in 7 anni ha combattuto contro i dati ISTAT. Il mio comune, Celenza sul Trigno, nel 2007, anno del mio insediamento aveva una popolazione di 1020 abitanti. Nel 2008, secondo i dati ISTAT la popolazione era scesa a 1011 ab., facendo registrare una variazione di -9, abitanti. Nel 2009, sempre l’ISTAT registra una variazione di -12, ab.

Ma eccoci al 2011/2012, l’ISTAT certifica che la popolazione del mio comune è stazionaria, siamo riusciti con la nostra politica e l’impegno di tutti a mantenere invariata la nostra popolazione, mentre la stessa ISTAT segnala per alcuni comuni dell’alto vastese, un tracollo della propria popolazione con perdite del 33% e 25%. Per questo voglio ribadire che continuare a tagliare i servizi ci penalizza e fa cadere nel vuoto l’impegno di tanti amministratori che in questi anni hanno lavorato duramente per difendere il territorio dallo spopolamento. Dalla politica noi ci aspettiamo che i cittadini che abitano nei piccoli paesini, per il solo fatto che rimangono a vivere in questi luoghi vengano premiati, non scoraggiati.



Al futuro Governatore della Regione Abruzzo chiedo di non assumersi la responsabilità di spopolare definitivamente le aree interne per il tramite di scelte antipopolari e schiettamente politiche bensì di concertare con i sindaci del territorio la ripresa delle aree interne.



Intervista al Sindaco Venosini a cura di Daniele Leone

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