La sentenza della Corte dei Conti è la degna conclusione di una vicenda che, se non fosse per la sua serietà, avrebbe dei risvolti francamente “comici”.
Ricordate le autodifese, nell’ultima campagna elettorale, quando illustri relatori si affannava dai palchi e dai balconi nel tentativo di spiegare ai cittadini la presunta verità e l’estraneità alla vicenda RSA?
Visto la sentenza della Corte dei Conti, pare che tutto quel baccano, quel gridare “al lupo, al lupo” contro l’amministrazione Venosini non sono stati sufficienti a convincere nessuno, tanto meno i magistrati della Corte dei Conti, dell’ estraneità ai fatti contestati.
La sentenza della Corte dei Conti racconta un’altra verità che mette in evidenza la cattiva gestione del bene collettivo.
Tutti i tentativi messi in atto per far credere ai cittadini che il cattivo della situazione era il sindaco Venosini , era solo finalizzato a dividere le famiglie, inasprire gli animi, dividere la comunità.
Ora qualcuno dovrebbe spiegare a chi per anni ha votato a sinistra e che si rifaceva all’insegnamento di Enrico Berlinguer, come questa tempesta abbia potuto travolgere anche il loro partito. Intanto, è sconcertante il silenzio del PD locale, da cui non è arrivata nessuna autocritica, nessuno si è fatto vivo per chiedere scusa al Sindaco Venosini.
Con questo silenzio il PD locale ancora una volta appare inesistente, ingessato nelle divisioni interne e incapace di formulare un qualche giudizio, di articolare una riflessione, di esprimere una condanna netta ed inequivocabile, nei confronti di chi ha sbagliato.
Il Movimento Civico Insieme per Celenza s. T.
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