Presentazione



Lista civica "Insieme per Celenza s. T."



Questo blog nasce dalla volontà di condividere, in modo nuovo, le azioni che la lista civica "Insieme per Celenza" pone in essere nel dare attuazione al proprio mandato elettorale.



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venerdì 29 luglio 2011

Rifiuti, a Celenza Sul Trigno diminuisce la produzione e aumenta la raccolta differenziata.


Assessore Antenucci, se il limite minimo di raccolta differenziata finalizzato al riciclaggio è la condizione per essere considerato “riciclone” è anche vero che la classifica o la valutazione avviene attraverso l’indice di Buona Gestione che rappresenta bene le azioni delle Amministrazioni messe in atto per la raccolta differenziata.
La classifica considera la produzione totale di rifiuti pro capite e le azioni messi in campo dalle Amministrazioni per ottenere la riduzione e la separazione di rifiuti pericolosi, i metodi di raccolta, l’efficienza del sistema e la qualità del servizio. Insomma una valutazione sulla sostenibilità, ambientale, sociale ed economica del servizio.
Con l’ottimo risultato ottenuto dal nostro Comune, il 50%, circa, si premia l’efficienza del nostro sistema, la qualità del servizio, la sostenibilità ambientale, e un regime tariffario/tasse per i cittadini fra le più basse rispetto a molti Comuni della Regione. Ciò non è assolutamente da sottovalutare, infatti, per mantenere prezzi a mq così contenuti sono state poste in essere azioni lungimiranti per il bene e nell’interesse della comunità. Ricordo solo due numeri: nel periodo 2004 - 2006 il comune di Celenza Sul Trigno, riciclava il 10,40% e il 14,50%. Oggi il comune raggiunge percentuali del 50% e risparmia sui costi di smaltimento, è migliorata la qualità ambientale, abbiamo un servizio migliore e più organizzato e il cittadino in tutto questo paga lo stesso ed è addirittura incentivato a ridurre la quantità di rifiuti da avviare a discarica. Per il Comune di Celenza Sul Trigno il 50% di raccolta differenziata non è un fallimento al contrario rappresenta il raggiungimento di quelli che sono gli obiettivi fissati dalla legge Regionale. Se a tutto ciò aggiungiamo l’importante azione svolta attraverso il compostaggio domestico in termini di riduzione dei rifiuti il risultato è ancor più sorprendente. Se la Regione Abruzzo ci ha spesso invitato a partecipare a convegni e ci ha presentati come modello da imitare, penso che abbia avuto le sue buone ragioni!

Assessore Antenucci, cosa risponde alle critiche mosse dall’opposizione.
Spetta all’opposizione il ruolo del controllo e ciò è propositivo perché è da stimolo per continuare a migliorare. Infatti, mi hanno insegnato che qualsiasi cosa che è misurabile è migliorabile. Durante la precedente Amministrazione il Comune di Celenza, riciclava il 10,40% nel 2004, e il 14,50%, nel 2006. Proprio perché è un sistema misurabile e migliorabile come Assessore e Amministrazione abbiamo messo in campo misure, azioni, progetti che dopo pochi anni ci hanno portato a far registrare percentuali vicino al 50%. E’ vero, c’è un problema di numeri e i numeri sono quelli. In questi giorni stiamo lavorando insieme alla Regione Abruzzo per verificare il tutto in quanto ci sono degli errori.

Assessore qualcuno sostiene che il dato del Comune è falsato.
Il dato Comunale non è falsato e un vecchio cliché visto e rivisto, le solite persone che cercano la pagliuzza negli occhi degli altri e non vedono la trave che ottenebra la loro vista. Stavo dicendo che il dato comunale non è falsato, in quanto tutti i materiali sono stati raccolti in modo differenziato. La Regione Abruzzo però per alcuni materiali anche se raccolti e separati correttamente non li considera come differenziati. Parlo del ferro, delle gomme, degli elettrodomestici, ecc. Questi codici la regione non li considera differenziati. Ciò non solo determina una riduzione percentuale, facendoci attestare al 49,43% ma si va ad accumulare all’indifferenziato e quindi scombussola le percentuali riportate sul sito del Comune. A questo va aggiunto il discorso compostaggio domestico ci risulta che l’Osservatorio Regionale non lo abbia inserito nel conteggio finale. Come Amministrazione abbiamo trasmesso e comunicato tutta la documentazione e abbiamo fatto presente che il nostro regolamento è completo per cui nei prossimi giorni ci saranno degli incontri chiarificatori. In ogni caso con la trasparenza che da sempre contraddistingue questa Amministrazione, aggiorneremo i dati e informeremo i cittadini su queste problematiche, per cui se abbiamo commesso degli errori e ci sono state delle incomprensioni con la tranquillità di sempre faremo tesoro degli sbagli per continuare a migliorare e migliorarci, impegnandoci ancora di più per donare alla nostra bellissima comunità un servizio sempre eccellente.

Assessore Antenucci ma cosa significa raggiungere una certa percentuale per un piccolo comune come Celenza Sul Trigno?
Per far capire cosa significa il 50-60-70% voglio riportare un dato: fino al 2008 il nostro Comune produceva mensilmente in media 20.000-22.000 kg di rifiuti indifferenziati oggi, con l’Amministrazione Venosini se ne producono solo 7.000! Ovvero 2/3 in meno! E questo accade in una fase in cui sono state aggiornate le nuove tariffe del Consorzio che vuol dire per il comune e per i cittadini di Celenza sul Trigno, un risparmio mensile pari a circa € 1.500,00 per un risparmio annuo per il comune di € 18.000 rispetto alla gestione della precedente Amministrazione. A questo bisogna aggiungere i minori costi di smaltimento del compostaggio domestico praticato dalle famiglie più numerose. Tutto questo materiale organico non viene avviato a discarica, ma bensì riutilizzato per la produzione di compost. La nostra Amministrazione con questo nuovo modello messo in campo ha portato il Comune di Celenza ad essere uno dei Comune più virtuosi e ricicloni, della Regione, inoltre possiamo vantare di avere un regime tariffario/tasse per i cittadini fra le più basse rispetto a molti Comuni della Regione. Penso che i cittadini possano essere fieri di questo meraviglio risultato che è soprattutto un loro merito ed a nome dell’Amministrazione che rappresento colgo l’occasione per dire a tutti i cittadini della mia Comunità GRAZIE ed auguro buone vacanze estive a tutti loro.

Intervista a cura di Daniele Leone

© Insieme per Celenza s. T. (Riproduzione vietata)

Tractorius, le antiche vie della “Transumanza



Non sono molti i posti “ nascosti” nella nostra regione dove la vacanza è ancora scoperta personale, da raccontare agli amici della città. Nell’entroterra Vastese questi posti esistono con le loro bellezze naturali e non solo. Celenza Sul Trigno è uno di questi paesini dell’entroterra del Vastese che sa offrire al visitatore la possibilità di alternare giornate da trascorrere al mare con meravigliose giornate da trascorrere a godere dell’aria fresca e salubre delle colline, della natura incontaminata, della genuinità dei luoghi, delle persone e dei cibi, lontani dal caos e dai ritmi frenetici della città. Il turista che percorre le strade che conduce in questo splendido paesino situato nell’entroterra Vastese, viene investito da un trionfo di profumi e colori che sembrano balzare fuori da un dipinto. Celenza è un paesino ricco di storia, di tradizione e di cultura, ricco di cordialità e di prelibatezze gastronomiche come la ventricina, i fusili, le pallotte casce e ove, le sagne a pezzate, le scripelle, l’ottimo vino e l’olio, ecc., tutti prodotti tipici del luogo. Così come non si può rinunciare a visitare le chiese, il campanile, la Torre della Fara, il borgo, con i suoi antichi palazzi ricchi di storia, ed è poi possibile percorrere in bicicletta i sentieri naturalistici dimenticando i rumori della città e “riscoprire”così il rapporto con la natura sotto un cielo limpido e azzurro, in un paese dove la storia, la cultura, le tradizioni, la fede, sono legate inscindibilmente.
Il 1 Agosto il piccolo paese, offre la possibilità ai turisti di rivivere la transumanza, “Tractorius”, un progetto pensato e ideato per valorizzare gli antichi “tratturi”, strade d’erbe che animarono nel corso dei secoli la civiltà della “Transumanza”. Così celebrava il rito della “Transumanza”, migrazione stagionale delle greggi, il Poeta, Gabriele D’Annunzio, ”Andiamo. E’ tempo di migrare. Ora in terra d'Abruzzi i miei pastori lascian gli stazzi... E vanno pel tratturo antico al piano...".
Questa manifestazione è un’occasione per rivivere le attività legate alla transumanza nella quale sarà possibile ripercorrere a piedi e accompagnati da un gregge, l’antico tratturo che collega il sito della Torre della Fara dove è prevista la partenza con l’abitato di Celenza Sul Trigno. Il percorso della carovana e allietato con danze e musiche tipiche della tradizione contadina. La manifestazione si conclude nel centro storico del paese di Celenza dove saranno allestiti stand per la degustazione di prodotti tipici locali. L’evento vuole anche essere un’occasione di stimolo per i giovani che vivono  in paese e offrire loro l’opportunità di creare nell’ambito turistico, nuove forme di lavoro, diventando essi stessi promotori di questa iniziativa e tutori dei tratturi, recuperando le vecchie masserie, trasformandole in punti di appoggio logistico di ristorazione o di soggiorno.
La Pro Loco “Coelentia”, con la collaborazione dell’amministrazione attuale, ideatrice dell’evento ormai giunto alla quarta edizione si sta impegnando affinché la manifestazione diventi negli anni un evento a cui il turista che arriva sulle nostre coste non può rinunciare, insomma un evento da inserire in una vacanza da trascorrere nel piccolo paese, immerso in un’oasi non solo naturalistica, ma di storia e di cultura.

Daniele Leone

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Gemellaggio con Magstadt e Vernio


L’emigrazione di Celenzani in Germania (e non solo) ha rappresentato uno dei momenti più importanti nella storia della piccola comunità Abruzzese. Che cosa sarebbe stata l’economia del paese senza quel grande fenomeno di accumulazione delle risorse rappresentato dalle rimesse degli emigranti? Quale grandioso interscambio di mestieri, esperienze professionali, ecc. si è realizzato attraverso l’emigrazione? E quanto l’ emigrazione ha pesato nel nostro universo simbolico, nella costruzione e definizione del dialetto, della cultura e dell’ identità collettiva? Questi sono alcuni dei molteplici interrogativi che scaturiscono dall’osservazione, di un tale fenomeno, spesso sottaciuto o sottovalutato ed in realtà meritevole di una rinnovata considerazione.
L’emigrazione non avvenne solo dai paesini dell’alto e medio vastese, ma su scala nazionale. Si dispiegò ininterrottamente lungo un intero secolo dopo l’Unità Nazionale e coinvolse migliaia e migliaia di famiglie. Molti non fecero più ritorno. In alcuni casi vennero fondate delle vere e proprie città, come nel caso di Perth in Australia, Gemellata con Vasto.
Voglio ricordare come storie e vicende toccanti e pregne di sacrificio di uomini e donne che lasciavano il loro paese alla volta di un futuro incerto in terre lontane, siano identiche fra di loro. Da Abruzzese di “ adozione” quale io sono, vivendo ormai da anni lontano dai miei luoghi natii e dalla mia famiglia di origine, posso confermare quanto sia vero lo spirito di attaccamento in ognuno di noi alla propria terra che spesso si è rivelata ingrata, ma al tempo stesso tanto amata e rimpianta. La storia in molti casi è fatta dall’insieme di storie vissute e raccontate che spesso ho avuto la fortuna di sentire direttamente dalle parole di questi uomini, in alcuni casi ormai molto anziani, ma desiderosi di far conoscere ai più giovani i sacrifici fatti per arrivare ai miglioramenti di oggi. Spesso si resta increduli di fronte ai loro racconti.
L’estero non era di certo la panacea di tutti i mali. Al lavoro massacrante si aggiungevano disagi oggi impensabili. Basta leggere le lettere che sicuramente in tutte le nostre case ancora oggi sono custodite gelosamente, per averne un’idea ben precisa. Nel 1960, mio padre scriveva dalle miniere Tedesche ai suoi fratelli distogliendoli dall’idea di lasciare il paese, perché le condizioni da lavoro in miniera erano dure: “la vita qui è sempre più dura e nelle abitazioni operaie si assiste a scene dolorose”.
L’emigrazione da sempre nasconde dei pericoli di natura umana non indifferenti, quali la disgregazione familiare, la fossilizzazione di chi rimaneva sul posto, l’impoverimento umano delle comunità, l’invecchiamento medio dei residenti, la fuga delle persone più intraprendenti e valide. Ed è facile capire quanti sacrifici costava questo genere di vita, perché rimanessero vivi gli affetti e i legami familiari da una parte e dall’altra. Per ricordare il sacrificio degli emigrati Celenzani, il Comune di Celenza ed il Comune di Magstadt hanno suggellato diversi anni fa, un Gemellaggio.
A tale proposito è bene ricordare la figura del compianto ex Sindaco di Celenza, Avvocato Armando Felice, che come Sindaco scrisse una lettera al Bùrgermeister di Magstadt per la proposta di gemellaggio. I due Comuni sono legati tra loro proprio grazie all’elevato numero di lavoratori Celenzani che si recarono nella Cittadina Tedesca per lavorare e si affezionarono particolarmente al piccolo centro. Lì i cittadini Celenzani vissero molti anni con le loro famiglie. Le celebrazioni del gemellaggio, oggi a distanza di moltissimi anni serve a sottolineare l’importanza di un avvenimento come l’unione tra culture di diversa nazionalità. Tra le cerimonie ufficiali in programma per il gemellaggio di quest’anno risalta la visita solenne alla città dell’Aquila in particolare nel paesino di Onna, ricostruita dopo il terremoto che la devastò, grazie ai fondi provenienti dal governo Tedesco; la partecipazione alla manifestazione Tractorius, ecc.. In questi giorni di agosto è previsto anche l’arrivo in paese della delegazione del Comune di Vernio, paese Toscano dove vivono molti cittadini Celenzani. Per l’occasione le Amministrazioni prenderanno l’impegno solenne di mantenere un legame permanente tra i Comuni e di favorire in tutti i campi gli scambi tra i nostri abitanti, per sviluppare, attraverso una migliore reciproca comprensione, il sentimento vivente della fraternità, unire i nostri sforzi al fine di aiutare, nella piena misura dei nostri mezzi le comunità a vivere in fraternità. Per l’occasione sarà siglato un patto di amicizia. L’intenso programma celebrativo del gemellaggio continua con la gita alle isole Tremiti, la visita guidata ai Templi Italici, la partecipazione alle feste Patronali di San Donato. Il primo agosto in occasione della manifestazione Tractorius, verrà allestito in piazza un banchetto con piatti e vini tipici, arricchito dal folclore locale e popolare dove uomini e donne con costumi locali balleranno balli tradizionali.

Daniele Leone

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Il Movimento Civico Insieme per Celenza esprime tutta la sua stima e gratitudine nei confronti del sindaco di Celenza sul Trigno, Dott. Venosini, per avere avuto la sensibilità ed il coraggio di aver promosso, dopo un decennio di immobilismo politico nel nostro paese, un nuovo modello di comunità che guarda al futuro e pensa soprattutto ai giovani e questo accade in un momento in cui in Italia spirano forti venti di crisi economica e sociale che colpiscono soprattutto i piccoli paesi delle aree interne.
Il Movimento Insieme per Celenza, pur ritenendo legittima e costituzionalmente corretta la posizione presa da un gruppo di “servitori della legge” in occasione della manifestazione a difesa della scuola materna paritaria del paese, non ne condivide certe esternazioni, in particolare l’affermazione: “con la manifestazione parte la campagna elettorale”. Ci sorge spontaneo un dubbio: allora non è una manifestazione “a difesa” ma è una manifestazione “contro” qualcuno o qualcosa. Tutto allora assume una diversa connotazione, anzi a questo punto riteniamo che sia chiaro che si tratti di una vera manifestazione politica organizzata per “impedire al Sindaco ed alla sua Amministrazione” di realizzare, per la comunità di Celenza un nuovo modello scolastico che garantisca, anche per gli anni avvenire, servizi di Istruzione di qualità nel paese.
Come Movimento Insieme per Celenza vorremmo che si capisse una volta per tutte che il Sindaco e la sua Amministrazione non fanno una Crociata contro le Suore, non vogliamo mandare via le Suore, alle quali è stato chiesto di rimanere assumendo altri ruoli anche all’interno dell’eventuale scuola materna pubblica. Quello che sta a cuore al Sindaco, all’Amministrazione e al Movimento Insieme per Celenza è quello di avere assicurato in questo paese la presenza della scuola materna anche negli anni avvenire anche quando il numero degli iscritti sarà molto inferiore all’attuale, cosa certa e riconosciuta da tutti anche dai più acerrimi nemici.
Ma veniamo alla dichiarazione politica esternata dagli oppositori durante la manifestazione pro-scuola paritaria, secondo cui è “aperta la campagna elettorale”. Ci appare chiaro il disegno messo in atto dagli oppositori, quello che non comprendiamo è il silenzio dei “servitori della legge” davanti ad una palese violazione della legge, non si può affermare “è aperta la campana elettorale”. E’ bene ricordarlo, le elezioni Amministrative nel Comune di Celenza Sul Trigno si svolgeranno nel mese di maggio 2012, quindi fra un anno. Non ha importanza perché certe cose vengano dette e succedano o possano succedere, rimane un fatto grave che la decisione, pur se legittima, di difesa della scuola materna venga strumentalizzata per aprire la campagna elettorale nel paese di Celenza e ciò crea smarrimento e disappunto nella gente che ha ben compreso che la manifestazione non era in difesa dell’istituzione scuola materna paritaria, ma contro il “SINDACO”, inoltre rimane il dubbio anche sul silenzio dei “servitori della legge” e sul loro senso di imparzialità e serenità di giudizio.
Come Movimento Insieme per Celenza prendiamo atto di questa posizione assunta e ci auguriamo che le persone di buon senso si dissocino e prendano le distanze da questo disegno che vuole solo dividere e mantenere vivo lo scontro nel paese. Rivolgiamo altresì l'invito ai “servitori della legge” affinché siano imparziali e sereni e non utilizzino la legge come emanazione di una loro personale concezione politica, ma sia per loro espressione di valori superiori. Il “diritto” ha il solo compito di dirimere dei conflitti applicando le regole fissate. Non vorremmo invece come appare dai commenti su alcuni Blog che alcuni servitori della legge cerchino di utilizzare la giustizia con il solo intento di eliminare l’avversario politico, nella fattispecie “il sindaco” nel quadro di una strategia psicologica messa in atto nei confronti dei cittadini, suggerendo loro l’immagine di una realtà politica nel paese diversa della verità.
Vogliamo raccontare un episodio: una vedova che abitava in un piccolo paesino chiede giustizia e si rivolge ad un servitore della legge. La vedova voleva giustizia per delle vessazioni che aveva subito e che continuava a subire dai vicini, la vedova si permette di dire al servitore della legge: mi raccomando, Signore sia sereno perché già mio marito, giudicato da lei è stato condannato a morte dal suo Re. Il Servitore della legge risponde: Io non ho nessuno sopra la mia testa, io sono libero. Al che la donna si permette di rispondere: tu non puoi essere il mio giudice perché sei il mio nemico, tu non sei imparziale e sereno, non dimenticare che sopra di te c’è il tuo “Re”.
E’ su questi valori di imparzialità e serenità, richiesta in questa fase ai servitori della legge che il Movimento vuole che si comprendesse che chi serve la legge deve valutare con imparzialità e serenità su ciò che è lecito o illecito è non su ciò che conviene o non conviene. Il servitore della legge non deve intervenire nelle scelte della politica, utili al bene della comunità, perché per questo c’è il legislatore, democraticamente eletto dai cittadini. Al servitore della legge compete decidere su ciò che è lecito o illecito in rapporto alla legge. Il Movimento Insieme per Celenza chiede imparzialità, serenità e rispetto “dell’Istituzione locale” e vogliamo continuare a credere che esiste nel nostro paese un modello del servitore della legge incardinato nell’ordinamento e nelle leggi, che giudica stando al di sopra di tutti noi e giudica con imparzialità e serenità, non con un interesse di parte o interesse politico.
Come Movimento Insieme per Celenza ci auguriamo che i “servitori della legge” si dissocino dalle affermazioni dette e da un disegno che crea conflitti nel nostro paese.
Ricordino che solo nell’imparzialità e serenità è possibile dare senso alla indipendenza della giustizia.

Il Movimento Insieme per Celenza s. T.

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TRACTORIUS, l'anteprima al CITTA’ SANT’ANGELO VILLAGE



Nei gironi scorsi la Pro Loco Coelentia, guidata dal presidente Milena Spalletta, è stata ospite presso la Città Sant’Angelo Village, per presentare la manifestazione Tractorius che si terrà il primo agosto a Celenza Sul Trigno. “Il Città Sant’Angelo Village”, unico outlet nella regione Abruzzo, organizza al proprio interno eventi di intrattenimento e promozione culturale.” Spiega la presidente Milena Spalletta “Ecco perché è stata invitata anche la Pro Loco di Celenza Sul Trigno. Una delegazione di sedici volontari ha raggiunto Città Sant’Angelo e, in abiti propri della transumanza, ha animato con canti e balli popolari il Città Sant’Angelo Village. Per arricchire culturalmente l’evento, sono state trasmesse al pubblico informazioni inerenti la storia del nostro paese Celenza Sul Trigno e della transumanza. Abbiamo portato con noi, anche prodotti tipici del territorio e riguardanti la transumanza: formaggi, pizze, pane farcito con frittata e salsiccia, dolci e vino. Una giornata molto importante per la nostra associazione e per il nostro paese. Abbiamo sicuramente dato visibilità alla Celenza bella, preziosa e buona. Sono molto soddisfatta della riuscita della giornata e della forte collaborazione che si è instaurata tra generazioni diverse; passato e presente insieme in un connubio eccellente. Un affettuoso ringraziamento”, chiude la presidente “a coloro che hanno partecipato e agli esercizi commerciali di Celenza Sul Trigno che hanno gentilmente offerto le loro bontà quali il Caseificio Antenucci, l’Arte del Pane di Pelliccia Doralice e C. ed il Panificio San Donato di Grosso Mario Enrico.


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lunedì 25 luglio 2011

Le rette non bastano!!!



Sarà la crisi, presente o ventilata saranno le difficoltà economiche in cui versa la scuola paritaria italiana, sarà la crisi delle vocazioni religiose ma scuole paritarie come quella di Vasto gestita dalle Suore Figlie della Croce rischiano di chiudere. E non si vede una schiarita all’orizzonte, infatti, il prossimo triennio si apre tra mille incertezze per le scuole paritarie. Un dato è certo: le rette pagate dalle famiglie dei bambini della scuola paritaria non sono quasi mai sufficienti a coprire i costi. E le scuole paritarie di ogni ordine e grado che chiudono, lo fanno sempre per mancanza di serenità finanziaria, o per mancanza di figure religiose, dovuta alla crisi delle vocazioni. Per raggiungere una certa parità tra entrate e uscite, spiegano illustri esperti del settore, bisognerebbe portare avanti, negli anni, classi con almeno 20-22 bambini o studenti. Ma nei piccoli paesi i dati confermano un trend negativo sulle nascite e di conseguenza un numero ridotto di bambini nelle varie classi. La questione è delicata perché sappiamo benissimo che le rette che sono richieste al momento sono elevate, in quanto la riduzione del numero dei bambini comporta un aumento della retta scolastica per ciascun bambino.
La strada che si dovrebbe percorrere è di agevolare le famiglie che iscrivono i figli alle scuole paritarie, garantendo riduzioni. Così non sarà negli anni futuri. Infatti, l’ultima finanziaria approvata taglia quasi tutte le agevolazione alle famiglie e all’istruzione aumentandone le difficoltà.
Nessun Presidente di Regione o uomo politico, può oggi offrire un aiuto alle famiglie per pagare le rette elevate. Dal nostro punto di vista la scelta dell’amministrazione Venosini di riconvertire la scuola paritaria di Celenza in scuola pubblica è stata dettata dalla consapevolezza che, in un momento di crisi finanziaria un bravo amministratore non può lasciare sulle spalle delle famiglie costi elevati da affrontare per l’istruzione dei propri figli.
Il Sindaco Venosini ha compreso prima di altri che le future difficoltà economiche e la riduzione del numero degli iscritti avrà conseguenze irrimediabili per la scuola paritaria. Si è guardato attorno e ha proposto alla comunità un’ancora di salvataggio, l’istituzione della scuola materna pubblica dove la retta mensile che una famiglia deve pagare per il proprio figlio è inferiore a quella richiesta dalla paritaria.
Purtroppo, al momento a Celenza Sul Trigno non esiste un’opposizione abbastanza lungimirante da capire e prevenire i problemi futuri della comunità o che si impegni nel cercare e proporre alternative valide per continuare ad assicurare la presenza futura, nel paese, del servizio di scuola materna, indipendentemente se paritaria o pubblica.
Piuttosto che raccontare ai cittadini favole su come il Sindaco voglia mandare via le Suore dal paese, sarebbe opportuno che l’opposizione a Celenza spiegasse alla cittadinanza la realtà in cui versano le scuole paritarie in tutta Italia.
Anche la prestigiosa e antica scuola paritaria delle Figlie della Croce di Vasto, con oltre 200 bambini non riesce a far partire quest’anno la prima classe e rischia di chiudere per sempre, non certo per un capriccio del Sindaco o della politica ma per i problemi finanziari di cui stiamo parlando e a causa della crisi delle vocazioni. La stessa situazione si vive in numerosi altri paesini d’Italia.

Il Movimento Insieme per Celenza s. T.

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venerdì 22 luglio 2011

Si è spento il Superministro d’Italia, On. Remo Gaspari.


Il Sindaco di Celenza Sul Trigno Dott. Venosini “Penso di interpretare i sentimenti dell'intera comunità di Celenza Sul Trigno esprimendo il cordoglio per la scomparsa dell’Onorevole Remo Gaspari. Egli è stato il rappresentante delle nostre aree interne, uomo e politico capace, protagonista assoluto e ineguagliabile della crescita delle aree interne dell'Abruzzo”.

IL vecchio Leone della Democrazia Cristina, 16 volte ministro della Repubblica, per 27 anni Sindaco di Gissi, si è spento nel suo paese d’origine Gissi. L’Onorevole Remo Gaspari, aveva da poco compiuto 90 anni. Lo scorso 13 luglio a Remo Gaspari era stata conferita la medaglia “Aprutium”. Un simbolo per tutte le personalità di spicco della politica, della scienza, della letteratura che hanno dato un contributo importante allo sviluppo dell’Abruzzo.
I funerali dell’On. Remo Gaspari saranno celebrati giovedì 21 a Chieti, nella cattedrale di San Giustino, dall'arcivescovo di Chieti, Bruno Forte. Lo ha annunciato il figlio del politico scomparso, il chirurgo Prof. Lucio Gaspari, che ha appreso la notizia della scomparsa del genitore in Calabria, dove era in vacanza, ed è subito ripartito per Gissi. Per l'Abruzzo tutto è stato da sempre un valido punto di riferimento. Il 9 luglio scorso, Gissi lo aveva festeggiato.
Come un fiume in piena, ancora lucidissimo, aveva ricordato la sua storia, partendo dal ricordo del papà emigrato in America e della madre che, ricordava con un filo di tristezza, non gli aveva mai dispensato un sorriso di troppo. Gaspari aveva da allora sempre tenuto fede all'appello del padre, che lo pregava di non dover mai chiudere la casa di Gissi. Così è stato negli anni, con la casa del centro sempre meta di migliaia di persone, di amici, conoscenti e avversari politici, tutti in coda per un saluto o un consiglio. Punto di riferimento per tutti i politici abruzzesi, di quasi tutti gli schieramenti, Gaspari non aveva mancato di sottolineare, nei giorni scorsi, alla cerimonia di consegna del premio Aprutium conferitogli dal Consiglio Regionale, i suoi timori per il futuro della regione.
Fino all'ultimo ha spronato la classe dirigente ad essere meno autoreferenziale e più attenta ai bisogni della comunità. Con la morte di Remo Gaspari, i cittadini d’Abruzzo e soprattutto delle aree interne del Vastese vedranno mancare un punto di riferimento sicuro.

Il Movimento Insieme per Celenza s. T.

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Colonie estive 2011 - Bilancio positivo


Anche quest’anno il comune di Celenza Sul Trigno, guidato dal Sindaco Venosini, è stato uno dei pochi, nell’Alto Vastese ad organizzare, per il quarto anno consecutivo la colonia marina, in collaborazione con la Coop. Soc. C.M.A., proponendo una settimana in spiaggia per rendere gradevoli le vacanze dei bambini e degli over 65 della comunità. Il mare e il sole sono elementi essenziali nella cura di molte patologie. L'acqua di mare è la più importante e completa acqua minerale esistente in natura, ha un'azione vitalizzante, detergente e antibatterica. Il bagno di mare esercita i suoi benefici effetti attraverso più componenti: la temperatura, il movimento ondoso che si somma a quello compiuto dalle persone determinando una fisiokinesiterapia naturale che migliora il tono e la forza muscolare, stimola l'attività circolatoria, inoltre favorisce l'aumento dell'appetito, la detersione della pelle.
Il mare rappresenta il luogo ideale per l'esercizio del nuoto, sport che impegna un numero molto grande di muscoli e che è consigliabile sia nei bambini sia negli anziani. Oltre a tutto ciò, la colonia è stata anche un’occasione d’incontro fra due generazioni, quella dei ragazzi e quella dei nonni in un contesto diverso dal solito. Due generazioni che si sono ritrovati insieme a fare i bagni, trascorrendo giornate diverse, ricche di grandi emozioni e divertimenti. Una bellissima colonia grazie soprattutto all’ottimo lavoro svolto dal personale qualificato della Coop. Soc. C.M.A che si è occupato di accompagnare ed assistere sia i ragazzi che gli over 65, e che non ha mai fatto mancare nell’occasione iniziative bellissime. Alcuni dei partecipanti del gruppo degli over 65 ci hanno confessato che è stata un’esperienza meravigliosa: “i bambini hanno trasmesso a tutti una carica incredibile e sentire le loro risate mentre giocavano ci invadeva il cuore di gioia”.
Alla festa conclusiva hanno partecipato il Sindaco Venosini, Patrizia Vespasiano, consigliera con delega ai servizi sociali e Franca Potente, Presidente della Coop. Soc. C.M.A.
Il Sindaco così si è espresso dopo aver ringraziato tutti i partecipanti sia i giovani che gli over 65: “da questa esperienza tutti dobbiamo trarre un messaggio importante, cioè che in tutte le esperienze della vita dobbiamo conservarci nella semplicità per essere come i bambini, i quali vivono sempre tutto con l’innocenza del cuore. Ma nello stesso tempo bisogna vivere con saggezza come quella che i nonni posseggono e che ci arricchisce e ci da la forza di guardare positivamente al futuro. Custodiremo nei nostri cuori il ricordo di questa vacanza indimenticabile per tutti i partecipanti e per gli organizzatori”.
Il Sindaco, inoltre ha rivolto un ringraziamento speciale alla consigliera Patrizia Vespasiano ed al Presidente della Coop. Soc. C.M.A, che insieme hanno allestito il programma della colonia. La consigliera ed il Presidente, visibilmente emozionate vorrebbero tornare indietro e ricominciare di nuovo. Ci confessano: “non potete immaginare che gioia immensa abbiamo provato nel vedere due diverse generazioni trascorrere insieme giornate di divertimento, sorridere e divertirsi semplicemente per il bagno in piscina, per la merenda, per i giochi”. Tutti alla fine hanno ringraziato le educatrici della Coop. Soc. C.M.A che hanno saputo dare armonia e amore in questa iniziativa. Ci dice una delle Signore, ospite della colonia: “con la gentilezza e disponibilità esse hanno saputo farci sentire in un ambiente familiare e accogliente; quando i bambini si avvicinavano a loro per chiedere qualcosa era meraviglioso vederle subito pronte, disponibili e amorevoli”, “questo non lo scrivete ci dice la Signora” che preferisce rimanere anonima “ma mi auguro che l’armonia vissuta questi giorni alla colonia, l’umiltà e la serenità, ritornassero anche nel mio paese”.
Queste bellissime parole possano essere di auspicio per una bellissima estate nella comunità di Celenza. Alla fine della giornata qualche lacrima scendeva visibilmente dagli occhi di molti. Tutti si sono salutati e dato appuntamento all’anno prossimo.

Daniele Leone.

© Insieme per Celenza s. T. (Riproduzione vietata)


venerdì 15 luglio 2011

NON UNA CROCIATA CONTRO LE SUORE O LA PARITARIA, MA CONTRO IL RISCHIO CONCRETO DELLA SCOMPARSA DELL’ISTITUZIONE “SCUOLA” A CELENZA.


Sindaco Venosini, al nostro indirizzo di posta elettronica sono pervenute molti messaggi di soddisfazione ma anche di preoccupazione circa il futuro della comunità di Celenza, un futuro che ritengono debba continuare nella cultura del fare e deve continuare a prevalere sulla consolidata abitudine del dire e non fare dei suoi oppositori. In troppi e in tanti sono pronti a criticare nella sua comunità di Celenza qualunque cosa venga progettata, e denigrare chi opera nel bene della gente e sono pronti a distruggere quello che viene costruito a prezzo di sacrifici.
Purtroppo esiste una muta di parolai che sciupano il loro tempo libero rotolandosi nell'ozio, che sguazzano nell'esercizio dialettico di una critica che riporta ed amplifica notizie spesso inventate e dettate dall'invidia e da manifesti complessi di inferiorità. Sono i "profeti del degrado", quelli che cercano la pagliuzza negli occhi degli altri e non vedono la trave che ottenebra la loro vista, sono quelli che attendono che altri tolgano per loro "le castagne dal fuoco" perché non vogliono rischiare di scottarsi, ma sono già pronti a criticare il punto di cottura, la qualità del frutto, l'intensità della brace... Il guaio é che il loro "verbo", nel quale vegeta un rancoroso dissenso verso chi ottempera ai propri doveri istituzionali, una dissacrazione verso qualsivoglia ideale, un perbenismo di facciata che non sempre copre e mimetizza una pavidità di base, il loro "verbo" per comodità d'uso e facilità di applicazione mina alle basi la formazione delle coscienze deboli, infastidisce, disturba e ostacola i tanti che vorrebbero rimboccarsi le maniche per fare, per costruire, per donare ai cittadini di Celenza.

Sindaco Le cose da chiedere sono tante iniziamo da quella meno scontata, si usa dire che “l’unione fa la forza!”
E’ un proverbio antico le cui origini si perdono nella notte dei tempi, di cui è riconosciuta la validità ma inviso da quanti con la prepotenza, il disprezzo delle istituzioni e delle regole democratiche nel corso degli anni stanno osteggiato in ogni modo le istituzioni locali, attraverso le menzogne e gli interessi personali, di gruppo o di aggregazioni. A Celenza da troppo tempo, sempre più prepotentemente si fa strada nella comunità il "culto" dei parolai, una schiera di questuanti e portaborse pronti a sostenere i loro “leader” ovunque vadano, qualunque cosa essi facciano, purché riescano a salire sempre più in alto. Questa muta di parolai, "profeti del degrado", sanno che la “calunnia è come un venticello, assai gentile che insensibile, sottile, leggermente e dolcemente incomincia a sussurar. Piano piano a terra, sottovoce scorrendo sibilando va scorrendo va ronzando nelle orecchie della gente s’introduce destramente e le teste ed i cervelli fa gonfiar...”.

Sindaco ha letto il comunicato del PD di Celenza?
Mi sforzo di capirli, faccio fatica. A livello Nazionale il PD scende in piazza per difendere la scuola pubblica, la Costituzione e in particolare i principi che in essa fondano il sistema di istruzione. Noi come Amministrazione, difendiamo il diritto all’istruzione, anche se fra qualche anno a frequentare la scuola di Celenza fosse un solo bambino. Per noi la scuola può essere sia Statale, sia Paritaria. In entrambi i casi è un'istituzione pubblica, cioè al servizio dei cittadini. La posizione del PD di Celenza è in netta contrapposizione con le scelte politiche che il partito assume a livello Nazionale, non è questa una novità, da anni sono in netta contrapposizione anche con le scelte politiche regionali e provinciali. Voglio segnalare che oggi molte scuole paritarie rischiano la chiusura per mancanza di fondi. E’ di ieri la notizia che anche la storica scuola delle Figlie della Croce di Vasto rischia la chiusura per problemi finanziari. La mia preoccupazione non sta solo nell’aumento della retta a cui devono ricorrere le scuole paritarie per far fronte ai tagli finanziari, ma nel modo con cui tutte le manovre finanziarie identificano i bisogni di istruzione. Oggi i bambini della scuola paritaria costano allo stato circa 800 euro l’anno mentre i bambini della scuola pubblica, circa 6 mila euro l’anno. Se a questo aggiungiamo i tagli di risorse che i comuni piccoli come Celenza sul Trigno subiscono ogni hanno dai Governi centrali e Regionali, si capisce come sia difficile per qualsiasi amministrazione, sia essa di centro sinistra o di centro destra, trovare finanziamenti per aiutare la scuola paritaria a continuare a garantire il servizio nella nostra comunità. In questo scenario di crisi economica in cui si trovano le famiglie non possiamo certo chiedere loro, tra qualche anno di pagare il doppio o forse il triplo delle attuali 80 euro mensili. E’ veramente singolare la grande disinformazione che regna su questa materia, nel PD di Celenza. Offro ulteriore informazione su cui si possa discutere nei prossimi giorni su quanto costa veramente la scuola paritaria allo stato. In Italia secondo i dati statistici, nel 2006 il contributo finanziario alle scuole paritarie ha raggiunto il suo apice con circa 530 milioni di euro, che poi negli anni è stato sistematicamente messo in discussione dalle leggi finanziarie, fino a prevedere nel 2010 oltre il 40% di tagli scongiurati solo in parte, si guardi l'albo dei beneficiari di provvidenza di natura economica per le scuole dell’infanzia paritarie: la scuola paritaria di Celenza che nel 2009 aveva ricevuto 23.639.33 euro, nel 2010 ha ricevuto solo 12.512,01 euro. Invito il PD di Celenza oltre a riflettere su questo ed a chiedere alle persone più anziane cosa accadeva in paese circa trenta anni fa: si raccoglievano le firme su un quaderno per mandare via le Suore da Celenza e convertire la scuola paritaria in scuola pubblica. Certo erano altri tempi, e noi, amministratori di oggi allora avevamo pochi anni. Quello che vorrei che si capisse una volta per tutte è che la nostra non è una Crociata contro le Suore, noi non vogliamo mandare via le Suore, alle quali abbiamo chiesto di rimanere assumendo altri ruoli. Quello che ci sta a cuore è assicurare a questo paese la presenza della scuola materna anche negli anni avvenire quando il numero degli iscritti sarà molto basso nonché della scuola media ed elementare. Perché provvedere subito a questo passaggio? Semplicemente perché la riforma Gelmini prevede che la richiesta di istituzione della scuola pubblica debba essere fatta a condizione che vi sia un numero minimo di bambini iscritti e presentata entro i tempi fissati. Nei prossimi anni il numero dei bambini sarà sempre inferiore e se la Paritaria dovesse chiudere saremo costretti a mandare i nostri bambini alla scuola pubblica di Torrebruna. Quello che sta accadendo oggi è frutto di una lotta politica che non si può definire “normale”, cioè fatta nel rispetto delle regole. Come tutti i cittadini di Celenza possono vedere vengono messi in atto effetti perversi e tali dunque da poter dare luogo solo a lacerazione e conflitti che la comunità non desidera.

Sindaco, cosa ha indotto la sua Amministrazione a chiedere l’istituzione della scuola materna pubblica?
Come Amministrazione abbiamo analizzato la proiezione sulla popolazione di Celenza al 2020, compreso gli stranieri residenti, effettuata dall’organismo statistico regionale CRESA e nel nostro comune la popolazione sarà pari a 896 abitanti, in ulteriore decremento. Abbiamo letto in questi dati gli scenari futuri del nostro paese, diminuiscono le nascite e il numero dei bambini che si scriveranno alla scuola materna ed alla scuola di ogni ordine e grado sarà molto inferiore ad oggi. E
in questo contesto di trasformazione demografica del nostro territorio che l’amministrazione da me guidata ha pensato di porre in campo attraverso l’istituzione della scuola materna pubblica, una risposta concreta al problema che inevitabilmente ci troveremo ad affrontare fra breve. Come faranno i miei oppositori che oggi esultano per la sospensiva del TAR, fra qualche anno quando si troveranno con un numero ristretto di iscritti nella scuola materna e con i tagli alla spesa pubblica, imposti nell’ultima finanziaria a mantenere la retta a 80 euro al mese? Basta fare due conti per vedere che le famiglie dei bambini dovranno pagare una retta maggiore rispetto ad oggi. Il nostro progetto vuole dare risposte concrete e benefici certi iniziando dalla retta che abbiamo stabilito, come amministrazione sulla base del reddito I.S.E.E., dividendola in tre fasce, la prima pagherebbe 35 euro, la seconda 45 euro e la terza di 55 euro. Quello che chiediamo, come Amministrazione alle famiglie e alla comunità tutta è di confrontarsi criticamente con l’intera realtà che cambia, per evitare che negli anni futuri tutto resti fermo e cristallizzato, rischiando seriamente di perdere la scuola paritaria e non poter più a quel punto ottenere, secondo la legge Gelmini, l’autorizzazione ad istituire la scuola pubblica e allora in un futuro non molto lontano, le famiglie di Celenza saranno costrette a mandare i loro figli alla scuola materna pubblica di Torrebruna. La nostra scelta di istituire la scuola materna pubblica va letta e inserita in questo scenario appena descritto.

Sindaco non sarà forse il caso di fare un passo indietro senza attendere la decisione del TAR, il 28 luglio perché la sua comunità possa ritrovare serenità ed uscire dalla disputa e dal conflitto perenne?
Il ricorso al Tar non sarebbe stato necessario se a guidare questa scelta ci fosse stato il buonsenso e se si pensasse veramente agli interessi delle famiglie e della gente. A prescindere dalla sentenza del 28 Luglio, seguiranno altre sentenze con tempi e direzioni non prevedibili, perciò si impone in tutti la necessità della riapertura di un ragionamento complessivo che guardi al futuro del nostro paese, sull’istituzione della scuola pubblica e sulle scelte economiche e strategicamente in grado di coniugare i bisogni delle famiglie non dimenticando che oggi esse vivono una situazione economica piena di incognite, la benzina costa oltre 1 euro e 60 centesimi, sono aumentate luce, gas, ecc.. Come Sindaco è rappresentate di tutti i cittadini e non solo di una parte devo pensare a questo, cercare di aiutare la mia comunità. I vacanzieri che vivono sulla costa comprendano che non possono sovvertire il volere popolare attraverso i mass-media e l’opposizione la smetta di fare le sue proposte sui Blog e venga nelle sede istituzionali, imbocchi la strada istituzionale e presenti sul tavolo proposte e progetti in sintonia con le finalità dei bisogni delle famiglie e della collettività. Ho già detto e ribadisco che nessuno vuole mandare via le suore dal nostro paese. Leggendo alcuni articoli apparsi sui mass-media in questi giorni di calura estiva comprendo come la sequela di interventi coordinati sotto qualche ombrellone della spiaggia vastese sia stata dettata dalla elevata calura e confermano le linee guida che hanno caratterizzato da anni questa possente campagna mediatica contro di me e la mia Amministrazione. Nel disegno messo in atto si denota il persistente tentativo di delegittimazione delle Istituzioni. Sono lieto di leggere che tra i nomi dei promotori del ricorso al TAR vi sia a anche quello dell’ex capogruppo di maggioranza, segno che, come gruppo Insieme per Celenza avevamo compreso le sue capacità professionali, non a caso fu proprio lui a guidarci e consigliarci nel ricorso che il Comune presentò nei confronti dell’ex Amministrazione. Infine ricordo ai miei oppositori che le garanzie che le suore possono rimanere a Celenza ed occuparsi di altro sono state fornite alla Madre Superiora della congregazione e a S.E. il Vescovo. Sono ormai passati quattro anni da quando ho invitato pubblicamente l’opposizione a presentare nelle sedi istituzionali delle alternative concrete sul futuro del paese. Da allora, le opposizioni hanno sempre e solo risposto con “No”. No all’istituzione del micro nido, No ai fondi del parco Eolico, No ai fondi del fotovoltaico, No alla ristrutturazione dell’area San Rocco, No alla manifestazione Tractorius, No al Parco Avventura nell’area pic-nic, ecc..,  insomma No a tutto, facendo inoltre disinformazione ma senza mai e dico mai presentare una sola proposta vera e concreta che indicasse una strada per costruire un futuro diverso nel nostro comune di Celenza.

Sindaco se il TAR dovesse fermare il procedimento avviato sulla scuola pubblica cosa farete?
Come Sindaco e Amministrazione mi accingo già nei prossimi giorni a chiedere ufficialmente alla Madre Superiore della Congregazione e a S. E. il Vescovo di valutare se esistono le condizioni per ristrutturare comunque l’edificio scolastico mettendolo a norma, onde evitare la perdita del finanziamento e anche perché l’edificio necessita di essere messo a norma, indipendentemente da quella che sarà la decisione del TAR. Così come ho già detto, nessuno vuole privarsi della missione della congregazione, sia se il TAR ci darà ragione sia se ci darà torto. Chiederemo che insieme ci impegniamo a far crescere la nostra comunità. Alle suore in questa fase delicata chiederemo di vincere le paure, spezzare gli schemi culturali angusti e prendere visione della nuova realtà che avanza. Noi Come amministrazione non dimentichiamo il ruolo particolare che hanno avuto la Congregazione e S.E. il Vescovo negli anni nel nostro paese. Come amministrazione ci impegneremo a far si che le famiglie di Celenza ricevano servizi equi ed economicamente sostenibili. Inoltre dialogheremo e saremo sempre disponibili con la Madre Superiore della Congregazione e con S.E. Il Vescovo di Trivento, così come abbiamo fatto in tutti questi anni di Amministrazione.

Intervista a cura di Daniele Leone

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domenica 10 luglio 2011

Intervista la Sindaco Dott. Andrea Venosini nell'anno dei festeggiamenti dell'Unità d'Italia


Sindaco, siamo nell’anno dei festeggiamenti dell’Unità d’Italia, cosa secondo Lei tiene unito il nostro paese?
Sicuramente la prima cosa è la Cultura che ci caratterizza come popolo e che diffondiamo orgogliosamente nel mondo. In secondo luogo la Fede che si manifesta in quel senso di umana fraternità che ci rende estranei ad ogni forma di intolleranza, e nel rispetto dei valori umani e sociali e delle nostre tradizioni. La Chiesa svolge un ruolo molto importante di guida e di servizio sociale. Infine direi il Senso Civico di ciascuno di noi, il senso di democrazia, di legalità e di rispetto delle istituzioni. Spesso però accade di vedere venir meno tutto questo specie nel dibattito politico dove spesso prevalgono personalismi e interessi privati riducendo tutto a un’alternativa limitata al Pro o Contro. Questo aumenta il dissenso nei cittadini, soprattutto nei giovani che chiedono alla politica di impegnarsi a costruire un futuro, più sereno, meno lacerato, meno diviso, dove la “disputa politica” non sia una guerra continua.

Sindaco, i cittadini sono costretti loro malgrado ad assistere ad uno spettacolo di faziosità e isterismi che rischia di determinare una delegittimazione delle istituzioni, baluardo della democrazia.
L’Amministrazione che rappresento, da sempre lavora affinché la politica locale parli dei problemi della comunità intera e non di un gruppo ristretto di persone, invece la scena politica mediatica nella nostra comunità è dominata, da accuse, menzogne, a volte con un uso volgare delle parole, con il solo obiettivo di indebolire le istituzioni locali. Mi auguro che si abbassino i toni e si abbia più rispetto delle scelte dell’Amministrazione in quanto istituzione locale. E massimo rispetto si deve anche a S.E. Mons. Scotti, vescovo della nostra Diocesi. Voglio ricordare ai cittadini che il nostro parroco Don Nicola Gentile, per sopragiunti limiti di età e per quanto previsto dal Codice di Diritto Canonico, al canone 538, ha presentato le sue dimissioni al Vescovo. Le accuse che vengono rivolte a Sua Eccellenza, hanno dunque il solo scopo di screditare la Sua e la mia persona. Pertanto mi sento il dovere di rivolgere le mie umili scuse a S.E. il Vescovo a nome dei miei concittadini e la solidarietà dell’istituzione che rappresento. Ricordo che S.E. il Vescovo è il Pastore della nostra Comunità, colui che porta sulle spalle le pecorelle smarrite, colui che conduce il gregge sui pascoli erbosi, colui che raccoglie le sue pecorelle e le protegge contro i pericoli. In questo triste spettacolo di aggredire, strumentalizzare, si denota molto spesso solo la volontà di difendere interessi personali, o di un gruppo di persone legati fra loro da relazioni familiari o da amicizie, che con una sapiente regia conducono battaglie dove quasi sempre l’interesse è personale e manca proprio quel soggetto che pretendono di rappresentare, i cittadini.

Sindaco da dove ricominciare?
Prima di tutto chiedo rispetto per le regole e per le istituzioni. Rispetto e valorizzazione del bene di ogni persona e basta offendere e denigrare la gente.

Sindaco, nell’ultimo rapporto il Censis ha evidenziato che i cittadini desiderano tornare a vivere in una società che rispetti il desiderio di giustizia, equità e pace.
Conosco quel rapporto, dove si dice che i cittadini chiedono rispetto delle regole e delle istituzioni ma chiedono anche verità e vogliono poter esprimere le proprie aspirazioni, perché tutti siamo utili alla società e al prossimo, vogliono poter costruire una vita rispettosa e degna, anche con fatica, sacrifici, e sudore vogliono poter condividere i bisogni degli altri. Questi desideri oggi nel nostro paese rischiano di essere offuscati, se non ci si ferma a riflettere e se continuiamo a permettere ad una schiera di persone di farla da padroni intimidendo e scoraggiando chiunque abbia la “sfacciataggine” di manifestare la propria libertà di pensiero e azione e asservendo ai propri scopi gente che pensa che per essere qualcuno nella vita o per poter “sistemare” i propri figli deve essere amico di quello o di quell’altro. Si deve avere il coraggio di svegliarsi e superare questo antico modo di fare politica, favorendo la riscoperta del dialogo, del confronto costruttivo che non possono esserci se non c’è alla base il desiderio di costruire insieme, giorno per giorno, una vita più compiuta per la nostra comunità intera. Bisogna evitare di rimanere soggiogati e condizionati, da coloro che hanno come unico fine quello di alimentare accuse, sospetti, vizi, screditare le istituzioni locali, in nome di una loro autoreferenzialità, in questo modo si fa solo il male dei cittadini e delle istituzioni. Invito ad abbassare i toni cercando di svolgere ognuno il proprio ruolo nell’ambito dell’Amministrazione comunale del nostro paese, con coscienza, evitando qualunque forma di interferenza esterna, nel rispetto reciproco e delle regole e cercando di collaborare per il bene comune al fine di non ridurre la politica a una sterile e fastidiosa battaglia. Nel nostro paese viviamo gli uni accanto agli altri, percorriamo tutti i giorni lo stesso cammino, sediamo fianco a fianco in piazza e al bar, perciò è essenziale che ciascuno si impegni a vivere la propria vita con un atteggiamento di massimo rispetto.

Intervista a cura di Daniele Leone

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lunedì 4 luglio 2011

Intervista la Sindaco Dott. Andrea Venosini sul recupero dell'area di San Rocco

Struttura di San Rocco nella fase iniziale dell'intervento di recupero.


Sindaco, ci parli della ristrutturazione e messa in sicurezza dell’area e della struttura in località San Rocco?
Si tratta di uno spazio per incontrarsi, divertirsi e stare in compagnia da mettere in primis a disposizione dei giovani. Ormai manca poco ed entro l’estate la sistemazione dell’area San Rocco sarà fruibile per tutta la cittadinanza di Celenza Sul Trigno.

Qual è l’obiettivo della sistemazione?
E’ quello di offrire ai cittadini un luogo dove ritrovarsi a chiacchierare, ascoltare musica, vedere spettacoli, mostre, ecc., ma anche creare opportunità e percorsi di aggregazione e socializzazione che consentano di accrescere il senso di cittadinanza.

Cosa prevede la ristrutturazione della struttura?
La struttura avrà un’area refezione, una sala dedicata a iniziative per il tempo libero. La sala, infatti, proprio per le sue caratteristiche potrà essere utilizzata in modo versatile per organizzare eventi di varia natura. Nella stessa area inoltre, sarà attrezzato prossimamente un parco giochi per i più piccoli, e tutta l’area verrà messa in sicurezza. Quattro anni fa, continua il Sindaco quando ho deciso di scendere in campo assieme ai miei collaboratori oggi con me in carica come consiglieri, mi chiesi se potevo insieme a loro, in qualche modo, mettere al servizio della mia comunità quella determinazione e quella voglia di fare che hanno da sempre caratterizzato la mia vita. Come molti sanno non ho lasciato il mio paese natio, non trascorro l’inverno sulla costa è l’estate in paese, sono rimasto a vivere orgogliosamente nel mio paese, per affrontare le sfide e far crescere la mia comunità. Ho iniziato il mio incarico pubblico da Sindaco cercando di superare un primo ostacolo, sicuro che ce l'avrei fatta con l’aiuto di tutti, quale quello di continuare a garantire la presenza di tutti i servizi. Ricorderete gli attacchi che ci sono stati rivolti perché, a dire di qualcuno avremmo chiuso la guardia medica, la residenza sanitaria, la scuola materna, ecc.. Nulla di tutto ciò, anzi i servizi offerti sono aumentati e migliorati.

Sindaco, come può un piccolo comune finanziare una tale opera?
All’inizio del mio mandato la capacità di indebitamento del nostro comune era di circa 6 mila euro. Oggi il comune può chiedere un mutuo di circa € 98.000,00 di cui € 40.000,00 impegnati per la struttura sita in località San Rocco, segno del buon lavoro ma soprattutto della scelta politica di rompere con il passato, lasciandoci alle spalle un vecchio modo di pensare e fare politica troppo personalistica, troppo egoistica, e poco attenta agli interessi della gente, soprattutto di quella che aveva maggiormente bisogno. Ho iniziato quattro anni fa un percorso, rimanendo bene ancorato ai valori fondanti del “Movimento Civico Insieme Per Celenza s. T.” ma soprattutto al patto costitutivo con la “Gente” della mia comunità, sono questi i due capisaldi del mio agire quotidiano. Quando ho deciso di scendere in campo al momento di assumere il ruolo istituzionale, ho deciso di non pensare solo alle risorse finanziarie, ma ai bisogni della gente e partendo da questi abbiamo messo in campo una serie di progetti come:
  • la ristrutturazione dell’area San Rocco;
  • del campo sportivo;
  • della scuola materna;
  • l’attivazione del Punto Informativo Turistico;
  • l’installazione dei pannelli fotovoltaici sulle suole e su tutte le strutture pubbliche;
  • l’installazione di torri eoliche;
  • la manutenzione della viabilità interna ed esterna e sollecitato la Provincia di Chieti al consolidamento della frana sulla strada provinciale di collegamento alla fondo valle;
  • la realizzazione di strutture e opere che permetteranno alla comunità di guardare con fiducia al domani, cercando di accrescere ulteriormente gli standard della qualità della vita della comunità e di dare una nuova prospettiva alle nuove generazioni.

Sindaco, tornando all’area San Rocco, ci parli del costo dell’opera?
Abbiamo deciso di ristrutturare una struttura vecchia, pericolante e inutilizzata da molti anni e risistemare l’area verde antistante. Metteremo in sicurezza tutta l’area, trasformando il tutto in un centro polifunzionale, di cui i cittadini potranno fruire per manifestazione, convegni, feste, mostre, ecc..
Restituiremo alla comunità un bene, rimetteremo complessivamente ordine ad un’area bellissima. Abbiamo voluto seguire un percorso innovativo coniugare l'esigenza del risparmio energetico applicando sulla struttura dei pannelli fotovoltaici e la salvaguardia dell'ambiente, intesa come recupero di strutture abbandonate, dunque una riqualificazione che ha nel suo complesso un triplice scopo il rispetto dell’ambiente, la valorizzazione dell’area verde ed il risparmio energetico. Ma la riqualificazione del paese non riguarderà però solo questa opera. A breve partiranno i lavori di sistemazione del corso, e speriamo al più presto di iniziare i lavori di riqualificazione e sistemazione dell’area pic-nic vicino la fondo valle.

Sindaco non mi ha ancora risposto sul costo della struttura?
Il costo dell’opera è stato sostenuto dalla Regione Abruzzo per un importo pari a € 110.000,00 e ha subito una variazione in corso d’opera per il subentro della nuova normativa sismica, abbiamo quindi dovuto adeguare la struttura alle normative antisismiche, ecco il motivo del finanziamento comunale di importo pari a € 40.000,00.

Sindaco è vero o no che lo “spogliatoio di San Rocco” così definito sta diventando il famoso Pozzo di San Patrizio?
Il pozzo di San Patrizio è una bellissima struttura, un capolavoro di ingegneria. Forse per l'aura di sacro e di magico che accompagna le cavità profonde o per pura imitazione di modelli cinematografici, i turisti vi gettano monetine con la speranza di tornarvi. Faccio io una domanda! Se quest’opera è stata definita il pozzo di San Patrizio, come definiamo l’area acquistata dalla precedente amministrazione in località Fonte Vecchia? Forse “il Campo dei Miracoli?”, dove nel racconto Pinocchio seminò cinque monete d’oro, con l’aiuto di una Volpe zoppa e un Gatto cieco? Così, quando Pinocchio tirò fuori le monete d’oro, «al simpatico suono di quelle monete, la volpe, per un moto involontario, allungò la gamba che pareva rattrappita, e il gatto spalancò tutti e due gli occhi, ma poi li richiuse subito… La Volpe di punto in bianco disse al burattino: Vuoi raddoppiare le tue monete d’oro? Cioè? Vuoi tu, di cinque miserabili zecchini, farne cento, mille, duemila, sessantamila euro? Pensaci bene Pinocchio, perché tu dai un calcio alla fortuna… I tuoi cinque zecchini, dall’oggi al domani diventeranno Sessantamila, Sessantamila! ripeté il Gatto”.
C’è un campo benedetto, chiamato da tutti il Campo dei Miracoli, si trova a Celenza Sul Trigno, di fronte alla Fonte Vecchia. Tu fai in questo campo una piccola buca e ci metti dentro per esempio uno zecchino d’oro. Poi ricopri la buca con un po’ di terra e l’annaffi con due secchi d’acqua e la sera te ne vai tranquillamente a letto. Intanto, durante la notte, lo zecchino germoglia e fiorisce e la mattina dopo, trovi un bell’albero carico di tanti zecchini d’oro… “Oh che bella cosa! Gridò Pinocchio, ballando allegramente. Appena li avrò raccolti, ne prenderò per me duemila e gli altri di più li darò in regalo a voi altri due. Un regalo a noi? gridò la Volpe sdegnandosi e chiamandosi offesa. Dio te ne liberi! Noi non lavoriamo per il vile interesse, noi lavoriamo unicamente per arricchire gli altri”.
Oggi il campo dei miracoli può essere visitato da tutti i cittadini di Celenza, che ovviamente sanno che non troveranno nessun albero di monete d’oro, ma tanti alberi secchi e tanta gramigna. Come amministrazione siamo orgogliosi di poter affermare che entro l’estate “l’area di San Rocco” sarà fruibile da tutta la nostra comunità. Per noi la politica è stare al servizio della comunità, è la lealtà di non nasconderci dietro false facciate, è analizzare i reale problemi e fare scelte che devono servire alla comunità tutta. La politica non è gestione del potere ma è servizio alla comunità non è esaltazione dell’Io ma proiezione del Noi. La politica è senso di responsabilità soprattutto verso le generazioni future ed eticità nella gestione della cosa pubblica. Con umiltà, orgoglio e fierezza, ascriviamo al nostro nuovo stile di amministrare questo ritrovato percorso. Un percorso, peraltro, che torna a radicarsi nel patrimonio di questo paese e dei Celenzani. Abbiamo costruito un rapporto leale con le altre Istituzioni, nel rispetto delle reciproche competenze, un tassello importante per il rilancio del ruolo del paese di Celenza Sul Trigno. In particolare nei rapporti con i comuni limitrofi e costieri, per evitare una pericolosa deriva di isolamento. Molto prezioso è il continuo confronto con i sindaci di altri comuni, con le associazioni, con il mondo produttivo, economico, con il volontariato, con i cittadini, ecc., ognuna nella sua specificità portatore di idee, proposte, suggerimenti, non di parte, ma che hanno come scopo ultimo il benessere della collettività. Il lavoro svolto in questi quattro anni basterebbe a riempire il pozzo di San Patrizio. Mentre non credo che basterebbe ad “ammantare il campo dei miracoli” pardon “il campo di gramigna”.

Intervista a cura di Daniele Leone

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